Una telefonata il cui significato profondo è probabilmente quello di lanciare un messaggio al neo presidente americano Donald Trump, che ieri si è ufficialmente insediato alla Casa Bianca per il suo secondo mandato. Ci riferiamo al colloquio che si è svolto questa mattina tra il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jimping. Una telefonata dai toni ultra-amichevoli nella quale i due leader hanno delineato nuovi piani per lo sviluppo delle relazioni tra i paesi. Difficile non vedere nella tempistica di questo “abboccamento a distanza” un modo per lanciare un messaggio a Washington sulla compattezza dell’asse Mosca-Pechino sullo sfondo delle grandi sfide globali. In una nota, la presidenza russa ha affermato che il leader del Cremlino ha ringraziato Xi per aver sostenuto la presidenza russa dei BRICS e aver coordinato i passi dei paesi nell’ONU, SCO, G20, APEC.
“Sosteniamo congiuntamente la costruzione di un ordine mondiale multipolare più equo, lavoriamo nell'interesse di garantire una sicurezza indivisibile nello spazio eurasiatico e nel mondo nel suo insieme”, ha spiegato Putin il quale ha osservato che negli 11 mesi dello scorso anno il commercio tra Mosca e Pechino è aumentato del 7% e ha raggiunto più di 200 miliardi di dollari, “malgrado l’impatto negativo proveniente dall’esterno”. La Russia è al primo posto nelle esportazioni di petrolio verso la Cina, e – sottolinea il Cremlino – “si stanno realizzando progetti comuni nell’industria, nei trasporti e nell’agricoltura e si stanno espandendo i legami umanitari”. (21 GEN - deg)
(© 9Colonne - citare la fonte)