Un disegno di legge per abrogare il decreto legislativo, risalente al 1947, che sancisce l’adesione del nostro Paese all’Organizzazione mondiale della sanità, ma anche un emendamento al Milleproroghe in tal senso : è la nuova battaglia lanciata dalla Lega e presentata in una conferenza stampa alla Camera. “Vogliamo seguire l’America nel progetto di uscita dall’Oms – spiega Claudio Borghi, senatore e capogruppo Lega in commissione Bilancio - abbiamo già depositato un emendamento al Milleproroghe, non sappiamo se sarà ritenuto ammissibile però per sicurezza depositiamo oggi anche un disegno di legge, per abrogare la legge che in questo momento ci obbliga a essere parte dell’Oms, che è uno ‘stipendificio’, un centro di potere slegato da qualsiasi interesse nazionale, ormai diventato una specie di megafono delle multinazionali del farmaco. Se gli Usa stessi hanno capito che l’Oms non serve assolutamente a niente, se non agli interessi di qualcuno, non capisco perché noi dobbiamo andarci dietro. E la ‘scusa’ di aiutare l’Africa non regge: se lo stesso contributo che noi diamo all’Oms lo portassimo direttamente in Africa, magari tramite i nostri contingenti impegnati nel Niger, di sicuro il contributo per i bisogni dell’Africa sarebbe moltiplicato per 10, perché almeno non si foraggerebbero gli stipendi di chi in media percepisce 140 mila euro netti all’anno”. “Inserirei questa proposta della Lega in un quadro più complessivo di ripensamento delle istituzioni che hanno gestito e ancora stanno gestendo la globalizzazione – spiega il deputato Alberto Bagnai, presidente della commissione Enti gestori, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del partito - Sarebbe onesto riconoscere come in questo quadro la storia dell’Oms non sia una storia di assoluto successo: sappiamo che nell’Ue quando una cosa funziona va di moda dire che ce ne vuole di più, noi siamo persone semplici e di buonsenso e riteniamo che quando una cosa non funziona ce ne voglia di meno”. (Roc)
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