Occorre “lavorare con determinazione” affinché la speranza, che ci è donata dalla fede e dall’amore di Gesù Cristo e dunque fondata sull’amore, “si traduca in pace per il mondo” ed è necessario abbandonare “la logica della violenza” e impegnarsi nel dialogo e nella diplomazia "per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura”. Lo scrive il Papa in un messaggio ai partecipanti alla VI Conferenza internazionale Per l’equilibrio nel mondo, apertasi ieri a L’Avana, a Cuba, e che si concluderà il 31 gennaio. Nel testo – si legge su Vatican News - il Papa avverte che nessuno sforzo avrà successo “se non riuscirà a far sì che ogni uomo, impedito ad aprirsi alla vita con entusiasmo, a causa dei ritmi frenetici dell’esistenza, dei timori per il futuro, della mancanza di sicurezza lavorativa e di adeguate protezioni sociali, di modelli sociali la cui agenda è dettata dalla ricerca del profitto piuttosto che dalla cura delle relazioni, possa guardare al futuro con speranza”.
Per Francesco “sono da lodare tutte le iniziative che cercano di aprire strade a tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio, qualunque ne sia la causa”. Le istituzioni e l'intera società, “con la collaborazione di tutti gli agenti sociali”, devono intraprendere “iniziative e percorsi che restituiscano loro la fiducia in sé stessi e nella società”, suggerisce il Papa, rimarcando che “i poveri e gli ammalati, i giovani e gli anziani, i migranti e gli sfollati, compresi quanti sono privatidella libertà” vanno messi al centro. “Nessuno sia escluso e tutti vedano rispettata la propria dignità umana”, chiede, raccomandando, inoltre, che “i volontari e i professionisti impegnati in tali ambiti “abbiano sempre i mezzi adeguati per portare avanti questo incoraggiamento a favore di tutta l'umanità”. (29 gen red – deg - vn)
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