Poteva essere il giorno del chiarimento, ma così non è stato. La vicenda del generale libico Almasri, su cui pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale, scarcerato dopo l'arresto a Torino e poi riportato in patria con un aereo di Stato, doveva essere oggetto di un'informativa alle Camere del ministro della Giustizia Carlo Nordio e dell'Interno Matteo Piantedosi, ma ieri i due ministri - oltre al premier Giorgia Meloni e al sottosegretario Alfredo Mantovano - sono stati raggiunti dalla comunicazione di iscrizione nel registro delle notizie di reato. Fatto per cui le informative sono saltate, con grande disappunto delle opposizioni, che hanno fatto sentire la loro voce sia alla Camera che al Senato. Opposizioni a cui non è bastata la disponibilità del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a riferire anche in giornata. Alla fine, la decisione in merito alla caledarizzazione delle informative è stata rimandata a martedì: la capigruppo di Montecitorio si riunirà alle 13, quella di Palazzo Madama due ore più tardi. Sul caso Almasri “il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento, è sempre stato disponibile a riferire su questa vicenda. Personalmente mi ero preoccupato, aderendo alle richieste delle opposizioni nei giorni scorsi, di trovare lo spazio anche per una informativa del ministro Nordio oltre al ministro Piantedosi perché era la richiesta fatta anche in forma scritta dai capigruppo di opposizione. Quindi oggi eravamo pronti a riferire. Il governo non scappa da nulla e da nessuno, non è abituato a farlo e non lo fa”: così Ciriani a margine della capigruppo odierna della Camera. “C’è però una questione nuova – aggiunge – quella che è un’informazione di garanzia. Quindi c’è la necessità da parte del governo di riflettere un attimo su cosa e quando riferire al Parlamento. Ho detto alla capigruppo che appena possibile comunicheremo al presidente della Camera chi e quando riferirà su questa vicenda al Parlamento”. “Mi pare del tutto naturale – prosegue – ci sono dei profili di riservatezza che devono essere tutelati. Ed è anche questo il testo richiamato nella lettera che il ministro Piantedosi e il ministro Nordio hanno inviato ai presidenti di Camera e Senato. Ci attestiamo a questo. Non c’è nessuna fuga, c’è solo la necessità di differire di qualche giorno la comunicazione”. "Abbiamo ribadito che il governo riferisca sulla gravissima vicenda politica, invece hanno deciso di nascondersi dietro aspetti procedurali e giudiziari che per quanto ci riguarda non incidono minimamente sulla vicenda politica che si è già consumata": così il capogruppo Pd in Senato Francesco Boccia, al termine della capigruppo di Palazzo Madama sulla vicenda Almasri. "Ormai 10 giorni fa - aggiunge - un criminale ricercato dalla Corte penale internazionale è stato scarcerato e riportato a casa: vogliamo sapere dal ministro Nordio perché questo è accaduto e dalla premier se ha autorizzato un'operazione politica di questo tipo". "Personalmente mi è capitato: in epoca Covid i ministri del governo Conte II e del governo Draghi hanno ricevuto denunce da parte di cittadini e gruppi e nessuno di noi ha mai fatto un video dicendo che c'è un complotto internazionale dietro" così il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli. "Non è chiaro - sottolinea Patuanelli - come il ministro Ciriani poteva venire a dire cose che non possono dire Nordio e Piantedosi, noi vogliamo la verità su quello che è successo". (Roc - Gci)
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