Roma, 30 gen - “La situazione in Medio Oriente è drammatica e il popolo curdo è una delle tante vittime: soprattutto dopo la caduta di Assad, per loro è diventata ingovernabile. La missione internazionale” condotta da una delegazione italiana in Rojava dal 23 al 27 gennaio “aveva il compito di verificare la situazione umanitaria nelle città della Siria del nord-est e nei campi profughi e comprendere come si può intervenire sia per un cessate il fuoco, ma soprattutto per fari sì che gli aiuti umanitari possano arrivare dopo il blocco che è stato imposto da Trump”. Così la deputata di AVS Francesca Ghirra, a margine della conferenza stampa che ha fornito un resoconto della missione effettuata da attivisti, politici e giornalisti. “Noi ci mobiliteremo chiaramente con gli strumenti che le opposizioni hanno a disposizione per sensibilizzare il governo, attraverso richieste dirette al m,inistro Tajani, ma anche attraverso delle mozioni, delle interrogazioni, perché questa situazione è insostenibile. E vogliamo manifestare non solo la solidarietà al popolo curdo, ma far capire a tutte e tutti che il modello del confederalismo democratico sarebbe importante da esportare anche nei nostri paesi”. Nel corso della missione si è verificato anche il fermo in aeroporto a Istanbul del presidente dell’VIII Municipio di Roma Amedeo Ciaccheri, poi espulso con un foglio di via in assenza di un motivazione ufficiale: nelle stesse ore in cui, in Cisgiordania, veniva arrestata e poi rilasciata l’attivista ed ex europarlamentare Luisa Morgantini, Ghirra sottolinea che “c’è un clima molto pesante, per fortuna la Farnesina, i nostri ambasciatori, i nostri consoli sono molto attivi e molto disponibili: anche nel caso del fermo di Amedeo Ciaccheri, presidente dell'ottavo Municipio di Roma, per fortuna tutto si è risolto in un'oretta ma senza l'intervento del ministero sarebbe stato molto complicato”. Ciaccheri che sottolinea come siano tuttora in corso “attacchi diretti da parte delle milizie filo turche e bombardamenti con droni sulla diga di Tishrin, un’infrastruttura strategica, e in queste a Kobane abbiamo informazioni di bombardamenti al fosforo: la mia espulsione non è che un elemento collaterale a quello che sta succedendo”. Yilmaz Orkan, responsabile di Uiki Onlus, sottolinea la necessità di “un cessate il fuoco” di fronte a due mesi di attacchi turchi nel nord della Siria e “sanzioni che perdurano”. Intanto, il prossimo 15 febbraio si terrà una manifestazione a Roma per la liberazione di Ocalan, da 26 anni prigioniero nel carcere di Imrali, il cessare il fuoco nel nord est della Siria e la richiesta di intervento diplomatico forte da parte dell’Occidente.
(© 9Colonne - citare la fonte)
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