“Il ritorno dei neonazisti in Germania? Rispondo mostrando il numero sul braccio", “io sono stata considerata ‘diversa’ fin da bambina. Le leggi fasciste mi hanno impedito di andare a scuola, e nessuno si è preoccupato di me. Nessuno si è interessato quando sono stata imprigionata senza avere fatto nulla di male, ma solo per la colpa di essere nata. Nessuno si è mosso quando la mia famiglia è stata deportata e io sono tornata da sola. E nessuno si è preoccupato neanche al mio ritorno, di capire che cosa succede a uno che viene deportato in altro posto. Oggi vedo ‘spettacoli’ come le deportazioni di Trump; i respingimenti; campi in cui rinchiudere persone colpevoli solo di essere nate altrove; vediamo decidere che persone in arrivo sono da rispedire indietro o da collocare in un altro piccolo lager in una città semi-sconosciuta di un'Albania non lontana. Ecco, davanti a tutto ciò non posso che ricordare personalmente che cosa vuol dire la sensazione, il dolore, di non essere voluti da nessuno. Oggi vedo la stessa indifferenza di allora, quel voler nascondere il problema”. Lo afferma Liliana Segre, in una intervista a La Stampa. La 94enne senatrice a vita, superstite dell'Olocausto e testimone della Shoah, oggi interviene in Vaticano al Summit internazionale sui Diritti dei Bambini. “La mia impressione, da nonna . afferma -, è che ci sia un disinteresse assoluto, un voltare la faccia dall'altra parte. Ed è terribile, perché questa indifferenza è il male che combatto da tutta la vita. I problemi urgenti sembrano sempre altri, e così i bambini vengono dimenticati. I loro diritti, per colpa degli adulti, sono sempre i primi a essere sacrificati, se non addirittura schiacciati. Mancanza di educazione, di coesione familiare, i divorzi, le famiglie allargate, il disgregarsi delle relazioni… i bambini diventano accessori delle decisioni degli adulti. E sono i bambini a pagare il prezzo più alto”. L'odio e la divisione trovano terreno fertile sui social, dove sono presenti ragazzini sempre più giovani… “Istintivamente devo darle una risposta estremamente pessimista: non c'è niente da fare. L'unica arma contro l'odio è l'amore. Bisogna dare molto amore. Se un bambino cresce sapendo di essere stato molto amato, avrà dentro di sé una corazza, uno scudo che lo accompagnerà per tutta la vita. Questo io lo devo ai miei genitori. È stato decisivo. Fa la differenza”. (3 feb - red)
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