“Ci sono stati attacchi violenti rivolti al procuratore Lo Voi, il quale ha semplicemente compiuto un atto giudiziario a lui rimesso da una legge costituzionale del 1989. Con veemenza si è contestato il suo atto. Quell’atto rientra assolutamente nelle prerogative, e questo mi è parso un improprio sconfinamento della politica nell’ambito del giudiziario. Si è cercato poi di denigrare la sua immagine, cercando vicende del tutto estranee ai fatti (il carteggio sui voli di Stato, ndr). Si è puntato a delegittimare il procuratore. Palesando perfino ipotesi di incompatibilità ambientale. Il messaggio è chiaro: adottare decisioni non gradite alla politica può diventare un rischio per le toghe”, “si percepisce un’insofferenza crescente verso l’attività di controllo giurisdizionale” e “sul no alla riforma e sullo sciopero, come strumento che sensibilizzi i cittadini sui guasti del ddl costituzionale Nordio-Meloni, la magistratura è unita: più che mai, in tutte le sue componenti”. Lo afferma Salvatore Casciaro, giudice e segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati, in una intervista a La Repubblica. È vero che l’Anm ha raccolto dubbi, preoccupazione da parte di molti giovani magistrati? “L’apprensione è comprensibile in chi è appena arrivato. ‘Se fanno questo al procuratore capo di Roma, cosa può succedere a uno di noi?’. Se avessimo 28 anni, ci faremmo domande analoghe”. E aggiunge: “Il ministro Nordio non fa mistero di voler porre il referendum come consultazione sull’indice di gradimento della magistratura, ma in queste ore si comprende il vero scopo della riforma: riuscire a controllare i pm per evitare indagini scomode”. (3 feb - red)
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