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DAZI, L'ITALIA RISCHIA
IL 16% DELL'EXPORT

 DAZI, L'ITALIA RISCHIA <BR> IL 16% DELL'EXPORT

“La spada di Damocle dei nuovi dazi americani pende sui bilanci di 44 mila imprese italiane. Meccanica, sistema moda, agroalimentare e farmaceutica sono i settori più esposti. Stando a Prometeia le nuove sanzioni doganali che a breve l'amministrazione Trump potrebbe comminare all'Europa, e quindi anche all'Italia, potrebbero costarci da un minimo di 4 ad un massimo di 7 miliardi di dollari in più all'anno, da 6 a 9 miliardi conteggiando i dazi applicati già nel 2023 al Made In Italy. Altre stime però si spingono anche oltre arrivando sino a quota 10-12 miliardi. Il contraccolpo sull'export e di riflesso anche sul nostro Pil sarebbe significativo, salvo che Giorgia Meloni in virtù del suo feeling col nuovo presidente Usa non riesca a metterci una toppa”. Lo si legge in una analisi de La Stampa che cita anche le stime di Confartigianato in cui si ipotizza che, ad un aumento dei dazi del 10%, le esportazioni potrebbero calare del 4,3%. Se poi dovessero aumentare del 20% il calo delle esportazioni potrebbe arrivare anche oltre il 16%. Tutta colpa dello squilibrio dei rapporti commerciali degli Usa verso il resto del mondo che Trump ora vorrebbe riequilibrare. La bilancia commerciale americana anche nei nostro confronti è infatti strutturalmente in deficit mentre quella italiana, in base agli ultimi dati disponibili, quelli del 2023, è arrivata a toccare 42 miliardi di attivo. A fronte di 67,3 miliardi di euro di esportazioni italiane, dato che fa degli Usa il secondo destinatario delle nostre produzioni (dopo la Germania e prima della Francia), si contano infatti appena 25,2 miliardi di importazioni. Gli Stati Uniti - segnala Confartigianato - sono il primo mercato nel mondo per 43 prodotti italiani, tra cui alcune produzioni ad alta tecnologia come i macchinari e prodotti con una marcata vocazione artigiana come la gioielleria e oreficeria, l'occhialeria, i mobili per la casa, le sedie e i divani, le pietre tagliate e lavorate, gli articoli sportivi, il vetro e la ceramica artistici, la coltelleria e la posateria e gli strumenti musicali. (3 feb - red)

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