L’ipotesi avanzata da Donald Trump di risolvere la crisi di Gaza spostandone altrove gli abitanti e trasformando l’enclave nella “Riviera del Medio Oriente” tramite l’assunzione del controllo da parte americana di questo lembo martoriato di terra, ha suscitato indignazione tra i palestinesi, il mondo arabo e gran parte della comunità internazionale. Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, insieme a Egitto, Giordania e diverse capitali occidentali, tra cui Parigi, Londra e Berlino, hanno puntato l’indice contro tale piano, che la Lega Araba ha definito una “violazione del diritto internazionale” nonché una “ricetta per l'instabilità”. Qualsiasi "sfollamento forzato della popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania sarebbe inaccettabile". "Ciò costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale, un ostacolo alla soluzione dei due Stati e un importante fattore di destabilizzazione per Egitto e Giordania", hanno affermato i presidenti francese ed egiziano Emmanuel Macron e Abdel Fattah Al-Sissi che ieri hanno avuto una conversazione telefonica, secondo una nota dell'Eliseo.
UE. La Striscia di Gaza è “parte integrante del futuro Stato palestinese”, ha tuonato anche l'Unione Europea. “Qualsiasi trasferimento forzato o espulsione di persone dal territorio occupato è severamente proibito”, ha ricordato Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.
GUTERRES. Nella serata si è fatta sentire direttamente la voce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il quale ha messo in guardia contro qualsiasi tentativo di “pulizia etnica” a Gaza. “L'essenza stessa dell'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese è il diritto dei palestinesi a vivere semplicemente come esseri umani nella loro terra”, ha detto Guterres al comitato delle Nazioni Unite per i diritti dei palestinesi. Ma “la realizzazione di questi diritti continua ad allontanarsi, ed è sempre più irraggiungibile”, ha aggiunto, descrivendo “la sistematica e spaventosa disumanizzazione e demonizzazione di un intero popolo”.
Ribadendo che “ovviamente, nulla giustifica gli spaventosi attacchi di Hamas del 7 ottobre”, Guterres ha comunque sottolineato che nulla giustifica “il catalogo di distruzione e di orrori indicibili” che si sono visti a Gaza negli ultimi mesi. In ogni caso, però, “Nel cercare soluzioni, non dobbiamo peggiorare il problema”, ha sostenuto, osservando che “È fondamentale restare fedeli ai fondamenti del diritto internazionale. È essenziale evitare qualsiasi forma di pulizia etnica”.
IRAN. Ovviamente, anche l'Iran ha affermato di respingere e considerare "scandaloso" l’ipotesi dello "sfollamento forzato" dei residenti di Gaza. "Il piano di svuotare Gaza e sottoporre i palestinesi allo sfollamento forzato nei paesi vicini fa parte del proseguimento dell'annientamento completo della nazione palestinese da parte del regime sionista", ha affermato giovedì il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei.
ISRAELE. Da parte del governo israeliano, Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze apertamente suprematista, ha ritenuto che "il piano presentato ieri dal presidente Trump è la vera risposta al 7 ottobre". Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha invece elogiato Donald Trump per "le sue idee originali", affermando che l'enclave, "nella sua forma attuale, non ha futuro".
RUBIO. Da parte sua il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha spiegato che “il presidente degli Stati Uniti vuole solo che i palestinesi abbandonino temporaneamente la Striscia di Gaza mentre è in fase di ricostruzione”. L'idea "non è ostile. Penso che sia stato un gesto molto generoso: l'offerta di ricostruire e di farsi carico della ricostruzione", ha detto ai giornalisti durante una visita in Guatemala. Va detto che la Casa Bianca ha specificato che "gli Stati Uniti non finanzieranno la ricostruzione di Gaza". L'amministrazione statunitense "lavorerà con i suoi partner nella regione per ricostruire" l'enclave, ha affermato la sua portavoce, Karoline Leavitt.
HEGSETH. Intanto, in un’intervista a Fox News, il Segretario alla Difesa americano Pete Hegseth ha ribadito la “serietà” della proposta di Trump di "prendere il controllo" della Striscia di Gaza affermando che "tutte le opzioni" sono sul tavolo. Hegseth ha rifiutato di anticipare il comandante in capo su cosa gli Stati Uniti farebbero o non farebbero, dicendo invece alla conduttrice Laura Ingraham che Trump è un "pensatore fuori dagli schemi". (6 FEB - deg)
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