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benessere

Veronica Gezzi: Così con la dermopigmentazione aiutiamo a risolvere traumi

 Parla l’esperta: “Il tatuaggio è una forma d’arte bellissima. Ma noi corriamo in soccorso anche delle donne e delle loro cicatrici”.


"La dermopigmentazione deriva dal tatuaggio, ma non è quella che vediamo sulle mie braccia o mani. È una specializzazione che copre sia l’aspetto estetico che medico. Aiutiamo soprattutto chi ha subito ustioni al volto, spesso a causa di attacchi con acido, ricostruendo sopracciglia, labbra e altre parti del corpo. Adesso il femminicidio è veramente una cosa che purtroppo si sente sempre più spesso. Le ragazze che sopravvivono sono veramente costrette a convivere ogni giorno con le cicatrici che i propri aguzzini gli hanno creato. Dopo l’intervento dei medici maxillofacciali, noi ci occupiamo di coprire e nascondere le cicatrici, ridando struttura e funzione a parti del corpo danneggiate”. Veronica Gezzi, rinomata esperta in dermopigmentazione, lo scorso 19 luglio era stata ospite del programma ‘Filo Giallo’, condotto da Gabriele Raho su Cusano News7. A un mese e mezzo dal World Tattoo Day, che si celebra il 21 marzo, riproponiamo l’intervista in cui ave offerto una panoramica dettagliata sul suo campo di specializzazione e sul ruolo fondamentale della dermopigmentazione nel migliorare la qualità della vita di persone che hanno subito gravi traumi. "Possiamo ricostruire arti persi in incidenti, che siano di natura criminologica o dovuti alla sicurezza sul lavoro”, ha continuato Gezzi. “Le nostre protesi devono essere il più possibile verosimili per aiutare i pazienti a ritrovare una parte di sé stessi. Ad esempio, ho lavorato con una ragazza a cui l’ex fidanzato aveva lacerato il volto. Abbiamo coperto la cicatrice in varie sedute e ora non si vede più nulla, aiutandola a lasciarsi alle spalle quel trauma. Il nostro lavoro è diventato più sicuro e preciso grazie agli sviluppi tecnologici", ha affermato Gezzi. "Utilizziamo colori chimici riassorbibili e sicuri, e l'intelligenza artificiale ci aiuta a modellare le protesi in 3D, riducendo i tempi di lavorazione da settimane a giorni".

Veronica Gezzi ha poi condiviso la sua esperienza personale, sottolineando l'importanza dell'umiltà e della determinazione: "Vengo da una famiglia umile e per pagarmi gli studi ho lavorato come cameriera e barista. La disciplina e l'impegno quotidiano mi hanno portato a diventare una campionessa e giudice internazionale. Con l'uso dei social media, oggi è più facile emergere, ma è essenziale rimanere umili e continuare a migliorarsi”. E sulla cultura del tatuaggio in Italia, Gezzi ha continuato dicendo: “Io sono completamente colorata. Il tatuaggio è una forma d'arte bellissima. Anche se in Italia c'è ancora un certo stigma, spero che le persone possano apprezzare la bellezza di questa arte. Chi ha rovinato la vita alle persone spesso indossava una cravatta. Non bisogna giudicare un libro dalla copertina”, ha concluso.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)