Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

TRUMP: ZELENSKY?
UN COMICO DITTATORE

TRUMP: ZELENSKY? <BR> UN COMICO DITTATORE

Da paladino della libertà a “dittatore senza elezioni” in 48 ore, secondo la definizione del presidente americano Donald Trump da lui stesso scritta sulla sua piattaforma Truth Social. Questa la parabola del presidente ucraino Volodymyr Zelensky vittima di quello che appare sempre più come un allineamento delle posizioni della Casa Bianca su quelle del Cremlino. Arrivando a sostenere che il leader ucraino avrebbe costretto gli Stati Uniti a spendere centinaia di miliardi di dollari “per entrare in una guerra che non poteva essere vinta” il Tycoon sembra aver compiuto quell’inversione a U rispetto alla precedente amministrazione che comunque rimanda a un’antipatia verso Zelensky che non risale a ieri, ma che ora si esprime in tutta la sua portata. “Se avessimo avuto l'amministrazione di Biden per un altro anno”, ha scritto Trump, “saremmo stati nella terza guerra mondiale, cosa che ora non accadrà”. Nel suo post di ieri, il presidente americano non ha fatto altro che ribadire in forma scritta quanto già affermato il giorno precedente incontrando i giornalisti a Mar-a-Lago, con toni però ancora più sferzanti: Zelensky è così ritornato ad essere più che il rappresentante dell’Ucraina un “comico di discreto successo”, un uomo che “ha convinto gli Stati Uniti a spendere 350 miliardi di dollari  per entrare in una guerra che non poteva essere vinta, che non avrebbe mai dovuto iniziare, ma una guerra che lui, senza gli Stati Uniti e ‘TRUMP’, non sarà mai in grado di risolvere”. “Gli Stati Uniti – ha scritto inoltre Trump - hanno speso 200 miliardi di dollari in più dell'Europa, e i soldi dell'Europa sono garantiti, mentre gli Stati Uniti non riceveranno nulla in cambio”. E ancora: “Zelensky si rifiuta di organizzare le elezioni, e l'unica cosa in cui è stato bravo è stata manipolare Biden”, continua il presidente americano, prima di scrivere: "Dittatore senza elezioni, Zelensky farebbe bene a reagire in fretta o non avrà più un Paese. Nel frattempo, stiamo negoziando con successo la fine della guerra con la Russia, cosa che tutti concordano essere possibile solo per “TRUMP” e l’amministrazione Trump. Amo l'Ucraina, ma Zelensky ha fatto un pessimo lavoro, il suo paese è devastato e MILIONI di persone sono morte inutilmente – e il conteggio continua…”.  

 Nella notte italiana, inoltre, Trump ha ribadito ai giornalisti di essere certo che “i russi vogliano che la guerra finisca”. A suo dire, inoltre, Mosca avrebbe “le carte giuste in mano” per condurre le trattative in quanto “hanno conquistato molto territorio”.

Proprio oggi, intanto, Zelensky dovrebbe incontrare l'inviato speciale degli Stati Uniti Keith Kellogg. Il leader di Kiev ha auspicato a tale proposito un lavoro "costruttivo" nonostante le dure critiche di Trump nei suoi confronti, sottolineando comunque che anche i più potenti sono chiamati a scegliere “se stare con Putin o con la pace” . "È molto importante per noi che questo incontro e il nostro lavoro con l'America in generale siano costruttivi”, ha affermato il leader ucraino nel suo discorso quotidiano. (20 FEB – DEG)

(© 9Colonne - citare la fonte)