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direttore Paolo Pagliaro

SUMMIT DELLE DIASPORE
I GIOVANI AL CENTRO

SUMMIT DELLE DIASPORE <br> I GIOVANI AL CENTRO

Il Summit Nazionale delle Diaspore, evento che riunisce gli attori più influenti della Cooperazione allo Sviluppo in Italia, torna per la sua sesta edizione con un tema centrale: il ruolo delle nuove generazioni nella cooperazione internazionale. L’evento, oggi a Roma, offre un ricco programma di dibattiti e proposte, mettendo in luce l'importante contributo delle organizzazioni delle diaspore. Queste realtà, motrici di cambiamento e innovazione, esploreranno come passione, competenza ed energia possano trasformare i processi di sviluppo globale. 
La nuova edizione del Summit si inserisce all'interno del progetto 'Draft the Future! Towards a Diaspora Forum in Italy', finanziato dalla Cooperazione italiana e implementato dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e dall'associazione Le Réseau. “La diaspora è un elemento importante e un soggetto fondamentale per la Cooperazione italiana”, ha sottolineato Luigi Diodati, Capo Ufficio DGCS VI del Ministero degli Affari Esteri, portando i saluti del direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina, Stefano Gatti e ricordando che qualche settimana fa il MAECI ha ospitato l'Italia-Africa Business Week. “L’Africa è il nostro obiettivo e il nostro target principale – ha continuato Diodati – e in questo contesto la diaspora è fondamentale”. “I giovani non sono il futuro ma sono il presente – ha sottolineato Stefania Congia, Direttore Generale per le politiche migratorie e per l'inserimento sociale e lavorativo dei migranti presso il Ministero del Lavoro -, sono un valore aggiunto importante. Il ruolo delle diaspore è fondamentale nelle politiche di cooperazione allo sviluppo ma anche nelle politiche di inclusione”. “Il ruolo delle diaspore è diventato più attivo non solo in Italia ma anche nella Cooperazione internazionale – ha detto Laurence Hart, Direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni -. Lo scorso anno abbiamo accolto il Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale, un organo nato grazie al lavoro di diversi stakeholder. Molto è stato fatto per far sentire la voce delle diaspore, noi siamo convinti che il coinvolgimento delle diaspore nella cooperazione rappresenti un’opportunità per l’organizzazione, per l’Italia e per i Paesi di affiliazione. Oggi il CIDCI ha un impatto e i risultati raggiunti sono un volano per ulteriori sviluppi”. In questo contesto “il ruolo dei giovani è fondamentale – ha proseguito Hart -, gli strumenti e le piattaforme si evolvono rapidamente, idee ce ne sono tante e questa è un’occasione per farle circolare e vedere su quali possiamo scommettere di più. La diaspora è già un attore che obbliga a ripensare alcune modalità della cooperazione più tradizionale, è un motore di cambiamento e innovazione. Dobbiamo continuare a investire sulle diaspore, non solo beneficiari ma asset e soggetti attivi che contribuiscono a trovare risposte”. Cleophas Adrien Dioma dell’Associazione Le Réseau ha sottolineato l’importanza di “lavorare tutti insieme per creare una sinergia giusta” mentre Bertrand Honore Mani Ndongbou del Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale ha acceso i riflettori sui risultati raggiunti dal CIDCI: “Abbiamo costruito reti forti che lavorano a livello locale per coinvolgere altre associazioni. Il mondo ha bisogno di noi e della nostra visione globale. Abbiamo lavorato per rafforzare le strutture amministrative e la nostra base”. Sul Piano Mattei, Honore Mani Ndongbou ha ribadito l’importanza di “coinvolgere la diaspora africana: dobbiamo portare la nostra voce al governo affinché ci ascolti. Dobbiamo poi cercare di far avere ai giovani delle diaspore un ruolo sempre più centrale, affinché possano trovare uno spazio dove possano realizzare le proprie ambizioni”.
“Dobbiamo pensare al futuro e non avere paura dei rischi, cercare di far crescere il CIDCI e collaborare insieme, l’obiettivo è creare una comunità più ampia possibile che accolga le voci di tutti”, ha concluso Honore Mani Ndongbou ricordando il referendum di giugno sulla cittadinanza: “E’ un tema che tocca profondamente il CIDCI e che dobbiamo portare avanti, dobbiamo allearci con altre organizzazioni per cambiare la legge e fare in modo di riconoscere questi giovani che sono italiani ma che non sono riconosciuti tali". (sip – 22 feb)

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