La Polizia di Stato di Piacenza, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha individuato e arrestato l’autrice di una truffa con la tecnica del “finto carabiniere” ai danni di un novantenne residente a Piacenza, commessa nel mese di settembre 2024.
Le indagini dei poliziotti della squadra mobile hanno accertato che i truffatori, spacciandosi per carabinieri in servizio a Piacenza, contattavano un anziano piacentino che viveva con la figlia, con la scusa di dover procedere a delle contestazioni amministrative.
Resisi conto che l’anziano non era da solo in casa, convincevano la figlia della vittima ad uscire dall’abitazione e recarsi alla più vicina caserma, in quanto i criminali la convincevano che era stata sorpresa con il cellulare alla guida, ed avrebbe dovuto pagare una grossa multa.
Una volta convinta la donna ad uscire di casa, tenendola al telefono per confonderla ed impedire che potesse tornare dal padre, i truffatori contattavano contestualmente l’anziano genitore, comunicandogli che la figlia sarebbe stata arrestata se non fosse stata pagata immediatamente la multa, per un importo pari a 6.000 euro.
L’anziano, ormai da solo in casa ed impossibilitato a mettersi in contatto con la figlia, a sua volta in balia dei truffatori, veniva convinto a raccogliere tutto il contante ed i gioielli che aveva in casa, per un importo di circa 20.000 euro, per consegnarli ad un loro messo, al fine di pagare la multa e liberare la figlia.
Una complice dei truffatori al telefono, già in zona, si presentava presso la sua abitazione e ritirava i beni, per poi darsi immediatamente alla fuga.
Solo una volta che si erano resi conto della truffa, le vittime contattavano la Polizia raccontando quanto successo, dando avvio alle indagini della Squadra Mobile.
L’analisi delle telecamere private di un vicino di casa, permettevano di verificare che la truffatrice era arrivata presso l’abitazione della vittima a bordo di un taxi; pertanto, venivano altresì acquisite le immagini registrate dalle telecamere del veicolo, che aveva condotto la donna in possesso del bottino fino alla Stazione Ferroviaria di Piacenza, da dove lasciava la città salendo su di un treno.
La truffatrice ripresa dalle telecamere risultava completamente sconosciuta alle Forze dell’Ordine, in quanto mai coinvolta in fenomeni criminosi.
Gli investigatori, attraverso gli accertamenti incrociati con le diverse banche dati in uso alle FF.OO., concentrandosi anche sui segni distintivi presenti sul corpo, riuscivano a risalire all’identità della ragazza, una diciottenne residente in Provincia di Napoli e priva di precedenti di qualunque tipo.
Inoltre, grazie all’attenta analisi dei tabulati telefonici, era possibile ricostruire come la stessa avesse perpetrato un altro tentativo di truffa a Piacenza pochi giorni dopo, allorquando la figlia di un anziano piacentino, deceduto da poco, veniva convinta a recarsi presso la più vicina caserma da un finto carabiniere; in quel caso la truffa non riusciva perché presso l’abitazione, l’indagata non trovava alcun anziano da derubare.
La truffatrice, fino a quel momento incensurata, è stata quindi denunciata per truffa aggravata in concorso e per tentata truffa; inoltre è stata colpita dalla misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio dalla Provincia di Piacenza.
Sono tuttora in corso le indagini per identificare il resto della rete di truffatori ed il sistema di ricettazione dei beni sottratti alle vittime.
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