“Anora”, la commedia surreale che racconta la più che improbabile storia d’amore tra una spogliarellista americana e il rampollo di un oligarca russo ha dominato la 97esima notte degli Oscar. Un successo da record per il regista Sean Baker che diventa la prima persona ad aver vinto quattro statuette per lo stesso film nello stesso anno (film, regia, montaggio, sceneggiatura originale). Inoltre, il premio alla miglior attrice è andato proprio alla protagonista Mikey Madison, che a sorpresa ha vinto un Oscar che sembrava ormai destinato a Demi Moore per il suo ruolo nel body horror “The Substance” diretto da Coralie Fargeat. “Non so davvero cosa succederà in futuro – ha detto la Madison –. Voglio solo continuare a fare film. Realizzare questa pellicola mi ha dato sicurezza come attrice e creativa. Mi ha davvero ispirato e ha riacceso il mio amore per il cinema, ricordandomi che tipo di lavoro voglio fare”.
Come sottolinea Variety, l'ultima volta che qualcuno ha vinto quattro Oscar è stato 70 anni fa, e quel qualcuno era Walt Disney, ma per quattro film diversi. Nel suo discorso “d’incoronazione”, Baker ha reso omaggio alla comunità delle sex worker: “Hanno condiviso con noi le loro storie, hanno condiviso le loro esperienze di vita ed hanno il mio più profondo rispetto, che adesso condivido con voi”. “Dove ci siamo innamorati dei film?” ha inoltre chiesto alla platea. “Al cinema”, ha risposto lui stesso, lanciando un appello agli altri registi affinché continuino a produrre “film per il grande schermo” in modo da poter preservare “un'esperienza comunitaria che semplicemente non si ottiene a casa”. Baker ha ricordato inoltre che “Le sale indipendenti fanno fatica a resistere, durante la pandemia ne abbiamo perse migliaia”.
Venendo all’altro titolo fortemente atteso del cinema indipendente americano, “The Brutalist”, quest’opera ha vinto il premio per la migliore fotografia e la migliore musica, nonché il premio come miglior attore per Adrien Brody. “È stato un viaggio artistico durante il quale ho cercato di destreggiarmi tra scelte creative – ha detto Brody ai giornalisti –. Ho lavorato duramente negli ultimi ventidue anni, ma niente mi ha mai toccato davvero a questo livello”.
Ha deluso invece “Emilia Pérez”, di Jacques Audiard, candidato in 13 categorie, record per un film non in lingua inglese, che aveva perso il suo status di favorito al termine di una campagna trasformatasi in una via crucis dopo la rivelazione di vecchi tweet della sua attrice principale, Karla Sofia Gascon. “Emilia Pérez” ha vinto il premio come migliore attrice non protagonista per Zoe Saldana e quello per la migliore canzone (“El Mal”, scritta da Camille, Clément Ducol e Jacques Audiard), ma non è riuscito a vincere il premio per il miglior film straniero, a favore di “I'm Still Here”, del brasiliano Walter Salles .
Altri riconoscimenti degni di nota sono stati quello come miglior film d'animazione vinto da “Flow” e quello come miglior attore non protagonista vinto da Kieran Culkin per “A Real Pain”. “Conclave”, un tempo considerato uno dei film in pole position, si è portato a casa il premio per la migliore sceneggiatura non originale, assegnato a Peter Straughan. Male l’Italia: l'unica rappresentante del nostro Paese in nomination, Isabella Rossellini, non è stata premiata. (3 mar - deg)
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