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direttore Paolo Pagliaro

MASSICCIO ATTACCO
DI DRONI SU MOSCA

MASSICCIO ATTACCO <BR> DI DRONI SU MOSCA

Poche ore prima dell’avvio dei colloqui in Arabia Saudita tra rappresentanti ucraini e americani, nella notte appena trascorsa, un attacco di decine di droni ucraini ha preso di mira Mosca e diverse regioni russe, provocando almeno una vittima. Secondo il ministero della Difesa russo si tratta del più grande attacco di droni ucraini dall'invasione dell’Ucraina. Complessivamente le forze russe affermano di aver abbattuto ben 337 velivoli senza pilota di cui 126 sul territorio della regione di Kursk, 91 su Mosca e la regione della capitale, 38 UAV sulla regione di Bryansk, 25 sulla regione di Belgorod, 22 sulla regione di Ryazan, 10 sulla regione di Kaluga, 8 sulla regione di Lipetsk, 8 sulla regione di Oryol, 6 sulla regione di Voronezh e 3 sulla regione di Nizhny Novgorod.

Al momento si registrano un morto e cinque feriti nella regione di Mosca. Le vittime e i due feriti erano dipendenti dell'azienda Miratorg: il drone è caduto nel parcheggio. Una persona è rimasta ferita nella regione di Lipetsk. Negli aeroporti di Mosca Vnukovo, Domodedovo, Sheremetyevo e Zhukovsky sono state introdotte restrizioni temporanee all'arrivo e alla partenza degli aerei.  

Intanto, parlando con i giornalisti sul volo che lo ha condotto a Gedda, dove si svolgeranno i colloqui, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito “promettente” l'idea di un cessate il fuoco parziale che l'Ucraina potrebbe proporre nell'ambito di questi colloqui. “Non dico che questo da solo sarà sufficiente, ma è il tipo di concessione necessaria per porre fine al conflitto”, ha affermato Rubio. Il segretario di stato ha inoltre detto di “sperare” che la sospensione degli aiuti militari statunitensi a Kiev possa essere risolta proprio durante i colloqui in Arabia Saudita. A tale proposito, va registrata una telefonata del primo ministro britannico Keir Starmer con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella quale l’inquilino di Downing Straeet ha espresso la speranza per “un risultato positivo” dei colloqui di Gedda che consenta per l’appunto la ripresa degli aiuti militari statunitensi. “Il Primo Ministro – si legge in una nota diramata da Londra - ha affermato di sperare che i negoziati portino a un esito positivo che consenta la ripresa degli aiuti e della condivisione di intelligence da parte degli Stati Uniti”.

Da parte sua, Kiev potrebbe ribadire la proposta – appoggiata anche da britannici e francesi - di un “cessate il fuoco in aria” e “in mare” con Mosca, ha annunciato lunedì un alto funzionario ucraino, parlando a condizione di anonimato, “perché queste sono le opzioni di cessate il fuoco facili da attuare e monitorare, ed è possibile iniziare con esse”. Va detto che nelle scorse settimane Mosca ha però fermamente scartato una simile ipotesi, affermando che è necessario puntare a una pace “definitiva” che non dia la possibilità di riorganizzarsi alle forze ucraina, la cui situazione si farebbe di giorno in giorno più difficile.  

Intanto ieri, dopo essere stato ricevuto dal principe ereditario Mohammed Ben Salman, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assicurato che avrebbe affrontato i prossimi colloqui in modo “assolutamente costruttivo”, ritenendo che l'Arabia Saudita fornisca “una piattaforma molto importante per la diplomazia”. Secondo la presidenza ucraina, l'incontro si è concentrato sulla “possibile mediazione dell'Arabia Saudita per il rilascio dei prigionieri militari e civili e il ritorno dei bambini deportati”, nonché sulle garanzie di sicurezza richieste da Kiev. (11 mar - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)