La società del domani guarda all’orizzonte con pessimismo e disillusione e le responsabilità della disaffezione sociale sono individuate soprattutto nella politica. È uno degli assunti che è possibile ricavare dalla ricerca di Ipsos e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sull’interesse dei giovani verso il mondo politico. Il 54% degli intervistati si è detto interessato, solo il 24% molto interessato. Ma in entrambi i casi chi ha tra i 13 e i 28 anni alza la media della sensibilità rispetto agli over 35. Uno scenario confermato anche dalla rappresentatività dei partiti. In questo caso il 38% degli appartenenti alla GenZ ammette di non nutrire fiducia in alcuno di essi, ma tra chi ha più di 28 anni la sfiducia cresce al 52% (e va persino peggio tra le donne, al 57%). Anzi, a provare “fastidio e disgusto quando la gente parla di politica” è il 26% degli old Millennials (la media nazionale si attesta all’11%), con il 38% tra i maschi, il 36% tra i lavoratori a bassa qualifica, il 52% di quelli in difficoltà economica e il 58% ad alta marginalità sociale. Mentre tra la GenZ è solo il 3%. Il motivo? Come scrive Il Giornale di Brescia a commento del report, “si è creata una frattura tra popolo ed élite, percepita come sempre più asfissiante. Alla domanda se ‘gli interessi della classe politica sono in contrasto con il benessere della gente comune’ ha risposto affermativamente addirittura l’84% di chi ha tra i 35 e i 43 anni e il 69% della GenZ. Uno scollamento sociale che si traduce nell’allontanamento dalle urne: tra gli old Millennials è addirittura il 62% a non aver votato, ben oltre la media nazionale che si attesta al 53%. Ma sono ancora una volta i più giovani, tra i 18 e i 28 anni, a credere nella politica più della generazione precedente. Tra essi, infatti, ‘solo’ quattro su dieci hanno risposto di non aver votato. Eppure tutti vivono in una bolla di generale pessimismo, persino chi svolge il proprio ruolo di cittadino attivo: le cose vanno ‘nella direzione sbagliata’ per il 66% della GenZ e per il 74% degli old Millennials, che valutano negativamente la situazione economica dell’Italia più della media e si aspettano di più un peggioramento. Non solo: considera ‘la società italiana ormai guasta’ il 77% degli dei 35-43enni e il 51% degli under 28”. (12 mar - red)
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