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Violenza donne, F. Lamberti: donne si convincano che se ne può uscire

Roma, 13 mar - Filomena Lamberti porta i segni indelebili dell’acido sul proprio volto, infertigli da un uomo negli anni 80, quando ancora i reati per le violenze contro le donne erano puniti in maniera molto più blanda, e in alcuni casi non puniti per nulla. Oggi in occasione della presentazione del libro ‘Più della mia pelle’ di Annalisa Maniscalco e del documentario ‘Oltre la pelle’ di Alessandra Usai, che raccontano la storia di Giuseppe Losasso, un chirurgo plastico di Udine che ormai 20 anni decise di recarsi in Pakistan per operare le vittime di sfregio con l’acido, ha scelto di testimoniare con il proprio volto il fatto che anche in Italia, seppur in termini molto diversi, la violenza sulla donna è ancora un problema nonostante una legislazione avanzata e un clima culturale sicuramente diverso da quello delle zone del Pakistan dove vive la sharja “perché si sa – dice la violenza è un fatto culturale. La violenza è globale, in tutto il mondo, io porto gli stessi sfregi di una donna pakistana: forse in alcuni paesi è più praticata ma per noi donne non fa differenza. I dolori, le sofferenze da affrontare sono le stesse, il non riconoscersi e non volersi specchiare, perché siamo donne”. Ma oggi, Filomena Lamberti può dire di sentirsi Se tutelata in Italia in quanto donna? “Se vogliamo confrontarci con le donne degli altri paesi orientali, certamente molto di più: qui abbiamo leggi che ci proteggono. Deve essere solo la donna a convincersi che dalla violenza se ne può uscire”. (PO / Sis)

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