Roma, 21 mar - Non archiviare il caso della morte di Gianmarco Pozzi, il 28enne atleta romano trovato morto nell’agosto del 2020 in circostanze sospette sull’isola di Ponza: è l’appello di Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle presente in Commissione antimafia, e della famiglia di Gianmarco, i cui legali hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione da parte del pm: troppe, secondo i legali, le incongruenze e le piste non ancora battute, a partire da quella della criminalità organizzata. “Ho conosciuto la famiglia durante le audizioni della Commissione antimafia” nella quale “si era aperto un filone relativamente al caso di Gianmarco, che è stato poi interrotto. Quello che io Consiglio è sicuramente di essere concreti e pratici, perché di tempo ne è stato perso tanto, e allora ho depositato l'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Nordio e al ministro dell'Interno Piantedosi, alla luce delle segnalazioni oggettive che sono arrivate dagli avvocati della famiglia di elementi che purtroppo non sono stati riscontrati”.
Ascari chiede “di valutare che vengano mandati anche, qualora i ministeri lo ritengano, gli ispettori ministeriali, per verificare la correttezza delle indagini, delle procedure e andare avanti. E poi per chiedere un incontro de visu ai ministri Nordio e Piantedosi, reiscrivere alla Commissione antimafia per continuare questo filone che si era aperto non in alternativa, attenzione, alla magistratura, ma in sinergia con la magistratura”. Tutto “per dare ulteriori elementi, evitare un'archiviazione, perché un ragazzo di 28 anni, tra l'altro atletico, in forze, non può morire a 28 anni in quelle condizioni. Sono fiduciosa che anche la Presidente del Consiglio sarà vicina alla famiglia e pretenderà verità e giustizia come la stiamo chiedendo noi e la famiglia”. Anche il padre Gianmarco, Paolo Pozzi, si rivolge alla premier Meloni: “Le ho scritto, più volte, ho scritto anche a Mattarella, ma non mi stancherò di scrivere. Lei deve fare qualcosa, lei ha la possibilità di mandare gli ispettori, di far riprendere il caso in mano alla Commissione Antimafia: vogliamo sapere perché è tutto fermo”.