L’idrologo Gunter Bloschl, professore all’Università di Bologna e alla Vienna University of Technology, ha vinto lo Stockholm Water Prize, premio internazionale che per il suo grande prestigio è considerato il “Nobel dell’acqua”. Il premio - assegnato dalla Stockholm Water Foundation in collaborazione con l'Accademia Reale Svedese delle Scienze - sarà consegnato da re Carlo XVI Gustavo di Svezia, patrono ufficiale del premio, il 27 agosto a Stoccolma durante la World Water Week. Come riferisce il magazine dell’Università di Bologna, la previsione e la riduzione del rischio di alluvioni, le strategie di gestione delle risorse idriche e lo studio dei processi idrologici a livello regionale sono i temi centrali del lavoro di Bloschl, che per questo è riconosciuto come un pioniere dell’ingegneria idraulica. Le sue analisi hanno rivoluzionato le nostre conoscenze sulla possibilità di riduzione del rischio di alluvioni e sulla gestione delle risorse idriche in un contesto di cambiamento climatico su scala globale. Grazie al suo lavoro di ricerca, Bloschl è riconosciuto come il fondatore di un nuovo campo scientifico in costante crescita, quello dei processi idrologici a livello regionale. È inoltre il cofondatore della socio-idrologia, un nuovo ramo dell'idrologia che inserisce il ruolo degli individui all'interno del ciclo dell'acqua.
“Il professor Gunter Bloschl è l'idrologo più esperto al mondo nel campo delle alluvioni”, si legge nelle motivazioni del comitato di selezione dello Stockholm Water Prize. “I suoi contributi scientifici hanno rivoluzionato la comprensione dei fattori che aumentano il rischio di alluvione in un contesto in cui gli effetti del cambiamento climatico si connettono con la forte influenza dei processi regionali. Le sue osservazioni, che collegano clima e inondazioni, hanno rivelato che negli ultimi due decenni il rischio di alluvione è stato molto più marcato rispetto ai dati storici”. Sulla base delle sue analisi, è ora possibile comprendere esattamente quali regioni sono colpite e in che modo, e proteggersi quindi al meglio dalle inondazioni. “Dobbiamo prendere le inondazioni più sul serio a lungo termine, non solo dopo che un'inondazione si è verificata, ma anche prima - afferma Bloschl -. Dobbiamo superare il tabù che inondazioni molto più grandi di quelle osservate in passato – le cosiddette mega-inondazioni – siano una possibilità reale, in particolare in una situazione di cambiamento climatico. Sono sfide che, come società, dobbiamo affrontare”. "Questa notizia ci rallegra due volte: innanzitutto perché riguarda un docente e ricercatore dell'Alma Mater, e in secondo luogo perché affronta temi a noi particolarmente cari, come la ricerca sul cambiamento climatico, fondamentale per orientare azioni e politiche più lungimirant - afferma il rettore Giovanni Molari –. Esprimo i miei più sentiti complimenti al Prof. Gunter Bloschl e auguro a lui e a tutto il suo team di ricerca un lavoro sempre più proficuo e innovativo, affinché il contributo scientifico dell'Ateneo continui a essere al servizio del bene comune". Nel corso della sua carriera, Bloschl ha lavorato in molti paesi, tra cui gli Stati Uniti e il Canada, e ha trascorso due anni in Australia. Si considera un cittadino del mondo, ama il confronto con altre persone e acquisire nuove prospettive su tematiche scientifiche e sociali, e ritiene molto preziosa la condivisione di prospettive e obiettivi tra diverse discipline e settori della società. (24 mar - red)
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