Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Polonia hanno ribadito ieri, in occasione della commemorazione della liberazione di Bucha, a nord di Kiev, il loro “incrollabile sostegno” all'Ucraina e a una “pace giusta e duratura”, e hanno denunciato i “continui attacchi” della Russia nonostante la dichiarata volontà dell'Ucraina di raggiungere un cessate il fuoco completo. “La Russia deve ora dimostrare che intende porre fine a questa guerra”, hanno dichiarato i sei paesi in una dichiarazione congiunta firmata anche dal capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, invitando Mosca ad “accettare senza indugio, come ha fatto l'Ucraina, un cessate il fuoco immediato e incondizionato, su un piano di parità, e ad attuarlo pienamente”. A tal fine, i paesi europei ribadiscono il loro impegno a “rafforzare il sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all'Ucraina”. “Siamo inoltre pronti a esercitare ulteriore pressione sulla Russia utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, compresa l'adozione di nuove sanzioni, per ostacolare la sua capacità di condurre la sua guerra di aggressione”, hanno aggiunto i rappresentanti di questi paesi europei. Bucha fu teatro di una strage di civili tra le più sanguinose dell’intero conflitto perpetrata dall’esercito di Mosca. (1 APR - DEG)
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