Analizzare, con l’aiuto di autorevoli studiosi provenienti dall’Europa, dagli USA e dall’Australia la Battaglia di Pavia nei suoi diversi aspetti storici e nelle sue molteplici implicazioni artistiche e letterarie, senza naturalmente dimenticare il contesto militare, strategico e geopolitico, per avere una preziosa chiave di lettura della società del tempo in tutta la sua complessità. È l’obiettivo del convegno internazionale “Pavia 1525. Una battaglia epocale in un mondo che cambia” che si tiene da oggi a mercoledì, promosso dall’Università di Pavia e organizzato nell’ambito delle iniziative per il Cinquecentenario della Battaglia di Pavia. Il convegno si svolgerà sia in ateneo, che presso alcuni collegi universitari di merito, allo scopo di coinvolgere il più possibile le principali istituzioni culturali della città.
Attraverso gli interventi di esperti internazionali, il convegno intende proporre una riflessione aggiornata e interdisciplinare su un capitolo fondamentale della storia militare e politica italiana ed europea, articolata in sei sessioni dedicate rispettivamente a: "Il contesto militare e geopolitico", "La battaglia e la sua narrazione in un quadro storico comparato", "Le implicazioni strategico-diplomatiche della battaglia", "Il conflitto sul territorio e i suoi riflessi letterari", "La battaglia nella letteratura", "La battaglia nell’arte". Il convegno si ispirerà alla storiografia più recente, secondo la quale lo studio di specifici avvenimenti di rilievo consente di comprendere fenomeni di più vasta portata. Il convegno rientra nell’ambito degli eventi promossi dal Comitato Promotore e di Alto Coordinamento del Cinquecentenario della Battaglia di Pavia composto da Comune di Pavia, Università di Pavia, Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, Fondazione Monte di Lombardia. All’evento è abbinato anche un importante appuntamento musicale. Infatti, in onore degli ospiti internazionali ma aperto a tutti, si terrà oggi, alle ore 19.15 nella Basilica di San Teodoro, il concerto del quartetto dei Solisti di Pavia che, nato nel 2001 nel teatro cittadino sotto l’egida del leggendario violoncellista Mstislav Rostropovich, rappresenta un’eccellenza culturale di prestigio internazionale. Il quartetto eseguirà “Le Ultime sette parole di Cristo sulla Croce” (Hob. XX:2) di Franz Joseph Haydn nella versione per quartetto d’archi. Main sponsor del concerto è Intesa Sanpaolo. Inoltre sono in corso fino a dicembre una serie di visite guidate dal titolo “Sulle tracce della Battaglia di Pavia 1525-2025” e due esposizioni. Fino al 20 dicembre, al Castello Visconteo, si visita la mostra “La Battaglia di Pavia, 24 febbraio 1525: i tempi, i luoghi, gli uomini” che affianca ai pannelli contenutistici un’esperienza immersiva che supera i limiti delle esposizioni tradizionali, permettendo di avvicinarsi al passato in un modo del tutto nuovo e coinvolgente. Il progetto impiega tecnologia e storytelling per rendere emozionante l’esperienza di visita e favorire non solo la comprensione delle informazioni riguardo all’avvenimento, ma anche l’immedesimazione del visitatore con la narrazione, utilizzando l’ingaggio emozionale per la trasmissione dei contenuti.
Fino a settembre, alla Santa Maria Gualtieri, è allestita la mostra “La miseranda Citade. Pavia assediata 1522-1527” che ripercorre il crescendo di avvenimenti iniziato nel 1522, con il suo apice nel 1525 e l’epilogo del sacco di Pavia del 1527. L’esposizione racconta, attraverso le testimonianze dirette della gente comune, la vita quotidiana dei Pavesi ed espone un piccolo saggio delle tipologie documentarie conservate nel fondo dell’Archivio storico del Comune di Pavia, composto da lettere, gride, proclami di Antonio De Leyva, di Francesco II Sforza, dei Deputati della Provvisione in merito a questioni di ogni genere: il pagamento delle tasse civili e militari, l’esportazione e l’importazione di vettovaglie e mercanzie, la pubblica sicurezza. Altre gride e proclami provengono dal magistrato di sanità e dai deputati di sanità di Pavia per la prevenzione e la circoscrizione di epidemie, sospendendo ogni tipo di scambio con le regioni infette e proibendo l’ingresso in città a persone e animali sospettati di contagio. La maggior parte dei documenti riguarda la gestione degli alloggiamenti militari. Infatti, sin dal Quattrocento Pavia ospita un’importante guarnigione nel Castello Visconteo. L’organo supremo dell’amministrazione cittadina, l’ufficio di Provvisione, ha l’onere di provvedere al mantenimento dei soldati e degli ufficiali e, in periodo di guerra, si occupa degli aspetti logistici. Dopo l’arrivo di eserciti occupanti più complessi, come quello francese prima e spagnolo poi, Pavia si trova a dovere alloggiare e mantenere un presidio così numeroso che il Castello non basta più ad ospitarlo. All’interno dell’ufficio di Provvisione viene allora creato un organismo specifico per gli affari militari detto Ufficio degli alloggiamenti. Un suo deputato deve individuare gli alloggi da affittare presso privati o conventi, curarne la manutenzione e l’assegnazione ai militari. Inoltre esposti pergamene e sigilli di Carlo V, recentemente restaurati. Una curiosità: alla battaglia di Pavia è legata la nascita della “Zuppa alla Pavese” che secondo la leggenda fu servita a Francesco I da una contadina della cascina Repentita dove il re era stato portato subito dopo la cattura. Francesco I era affranto per la sconfitta e leggermente ferito alla mano sinistra. Dopo averlo fatto sedere davanti a un camino, dove possiamo immaginare che ardesse un bel fuoco, gli ufficiali imperiali ordinarono alla spaurita villana di portare da mangiare all’ illustre prigioniero. Allora la contadina preparò per il re quel poco che aveva nella sua povera dispensa. Mise sul fuoco una pentola dove era conservato del brodo; prese poi del pane integrale raffermo, ne tagliò un paio di fette e le fece tostare. Quindi depose il pane in una ciotola di legno, gli ruppe sopra un uovo crudo e versò nella ciotola il brodo bollente cui forse aveva poco prima aggiunto alcune foglioline di crescione. La zuppa, narra sempre la leggenda, fu molto apprezzata dal re che ne fu ristorato e rinvigorito. Il Sodalizio dei Cavalieri della Zuppa alla Pavese, costituito il 10 ottobre 2010 per conservare e diffondere la tradizione della Zuppa alla Pavese, ha definito la “Regola della Zuppa” che, seguendo quella che può essere considerata la ricetta storica, o che più si avvicina alla presumibile realtà, prevede come ingredienti: brodo di pollo senza pelle, pane integrale raffermo tostato, uovo crudo e crescione fresco. (7 apr – red)
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