Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

PAPA FRANCESCO
IERI DI NUOVO IN PIAZZA

PAPA FRANCESCO <BR> IERI DI NUOVO IN PIAZZA

“Buona Domenica delle Palme e buona Settimana Santa!". Ancora poche parole pronunciate da papa Francesco in piazza San Pietro. Una nuova sorpresa, ieri, al termine della Messa delle Palme presieduta dal card. Leonardo Sandri, delegato del Pontefice che ha anche letto l’omelia preparata dal Papa.

Papa Francesco ha voluto essere sul sagrato della basilica di San Pietro al termine della celebrazione per poi intrattenersi una decina di minuti, salutando anche alcuni fedeli. Una nuova sorpresa dopo quella di domenica scorsa per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità e le uscite non programmate del 10 aprile per andare in Basilica Vaticana vestito “in borghese” con un poncho e i pantaloni neri da sacerdote e quella di sabato a Santa Maria Maggiore, con un mazzo di fiori, per pregare davanti all'icona della Salus Populi Romani.

Il Papa, ancora convalescente, continua dunque a sorprendere, segno che le sue condizioni stanno migliorando e che la fisioterapia - motoria e respiratoria - sta dando i suoi frutti. Sia ieri mattina che sabato sera a Santa Maria Maggiore non portava i naselli per l'ossigeno. E prima di tornare a Casa Santa Marta si è fermato in preghiera “alla tomba dell'Apostolo e davanti a quella di Benedetto XV” nella Basilica Vaticana.

Nel testo preparato per l’Angelus papa Francesco ha ringraziato “tanto per le vostre preghiere”: “tutti abbiamo dolori, fisici o morali, e la fede ci aiuta a non cedere alla disperazione, a non chiuderci nell’amarezza, ma ad affrontarli sentendoci avvolti, come Gesù, dall’abbraccio provvidente e misericordioso del Padre”.  In questo momento di “debolezza fisica – ha aggiunto - mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio. Anch’io prego per voi, e vi chiedo di affidare con me al Signore tutti i sofferenti, specialmente chi è colpito dalla guerra, dalla povertà o dai disastri naturali”. “In particolare, Dio accolga nella sua pace le vittime del crollo di un locale a Santo Domingo, e conforti i loro familiari”, ha scritto il pontefice che nella sua omelia, letta dal card. Sandri per la liturgia delle Palme, aveva evidenziato che la passione di Gesù “diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato”. “Fratelli, sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia – ha scritto  - scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore. Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso - ma è proprio un caso? - ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri".

Nel testo dell’Angelus anche un riferimento al Sudan: martedì ricorrerà il secondo “triste” anniversario dell’inizio del conflitto che ha causato migliaia di morti e milioni di famiglie costrette ad abbandonare le proprie case. “La sofferenza dei bambini, delle donne e delle persone vulnerabili grida al cielo e ci implora di agire”, ha scritto il papa rinnovando l’appello “alle parti coinvolte, affinché pongano fine alle violenze e intraprendano percorsi di dialogo, e alla Comunità internazionale, perché non manchino gli aiuti essenziali alle popolazioni”. E poi il Libano dove cinquant’anni fa cominciò la “tragica guerra civile: con l’aiuto di Dio possa vivere in pace e prosperità”. E la preghiera per la pace nella “martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Sud Sudan. Maria, Madre Addolorata”. (14 APR - com)

(© 9Colonne - citare la fonte)