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DAZI, TRUMP: NESSUNO
SI SENTA ESCLUSO

DAZI, TRUMP: NESSUNO <BR> SI SENTA ESCLUSO

Si intensifica lo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina, con contraccolpi pesantissimi a livello globale, mentre non si arrestano le “giravolte” dell’amministrazione Trump sulla conduzione di quella che ormai è stata ribattezzata la “guerra dei dazi”. Venerdì, infatti, la Casa Bianca ha una volta ancora cambiato posizione rispetto all’assoluta intransigenza del 47esimo presidente, esentando smartphone, computer e altri prodotti elettronici dalle ingenti tariffe doganali, una decisone che ha indotto Pechino a diramare una nota distensiva. “Esortiamo gli Stati Uniti a compiere un grande passo per correggere i propri errori, annullare completamente la pratica errata delle tariffe reciproche e tornare sulla giusta strada del rispetto reciproco”, ha affermato un portavoce del Ministero del Commercio cinese definendo la mossa di Washington un “piccolo passo” nella giusta direzione. Sempre venerdì sera il Servizio doganale degli Stati Uniti ha spiegato che queste esenzioni si sarebbero applicate in particolare ai prodotti elettronici importati negli Stati Uniti dalla Cina, che da mercoledì è presa di mira da dazi doganali monumentali pari al 145%, dazi ai quali nello stesso giorno Pechino ha reagito aumentando la tassazione su tutti i prodotti statunitensi al 125%, misura entrata in vigore sabato.

Da parte sua però il Segretario al Commercio americano Howard Lutnick ha specificato che l'esenzione tariffaria su una vasta gamma di prodotti elettronici, tra cui semiconduttori e smartphone, sarà temporanea. Nei prossimi due mesi saranno imposte tariffe mirate a specifici settori aziendali su alcuni prodotti essenziali per la sicurezza nazionale, che “non saranno disponibili per la negoziazione”, ha affermato Lutnick ad “ABC This Week”. “Questi prodotti faranno parte delle tariffe settoriali sui semiconduttori, che stanno per entrare in vigore”, ha affermato il Segretario al Commercio, riferendosi ai prodotti elettronici coperti dall'esenzione. “Semiconduttori e prodotti farmaceutici avranno un modello tariffario per incoraggiarli a tornare in patria”, ha spiegato. “Abbiamo bisogno che i nostri farmaci, i nostri semiconduttori e la nostra elettronica siano prodotti in America. Non possiamo essere vincolati e fare affidamento sui paesi stranieri per beni fondamentali di cui abbiamo bisogno”.

Dopodiché, nella notte italiana, è stato lo stesso Trump a smorzare gli entusiasmi affermando “Venerdì non è stata annunciata alcuna 'esenzione' tariffaria” e che i dazi sui semiconduttori “verranno semplicemente trasferiti in una 'classe' tariffaria diversa”. Dunque, ha aggiunto su Truth, “NESSUNO se la cava per le ingiuste bilance commerciali e le barriere tariffarie non monetarie che altri Paesi hanno usato contro di noi, soprattutto la Cina che, di gran lunga, ci tratta peggio!”.

I principali collaboratori economici e commerciali di Trump hanno ripetuto lo stesso argomento nei talk show di domenica: smartphone, computer e altri dispositivi elettronici sono stati rimossi dalle tariffe reciproche annunciate dal presidente il 2 aprile e faranno parte di una classificazione di sicurezza nazionale separata ai sensi della Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962 che Trump annuncerà, hanno affermato.

Quindi, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Forze One, dopo un weekend in Florida, il tycoon ha aggiunto che “non dovrebbero esserci ambiguità” in merito ai ripetuti “colpi di scena” della sua amministrazione sui dazi, ribadendo che “i dazi sui semiconduttori entreranno in vigore in un futuro non lontano” e che ne annuncerà l'entità “nel corso della prossima settimana”. E che dire degli smartphone e degli altri dispositivi elettronici? È stato domandato al presidente. “Sarà annunciato molto presto – ha risposto Trump - ne discuteremo, ma parleremo anche con le aziende. Sapete, bisogna mostrare una certa flessibilità per certi prodotti”, ha aggiunto The Donald senza fornire ulteriori spiegazioni in merito. (14 APR – DEG)

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