Aveva stupito tutti quando ieri si era affacciato dalla Loggia di piazza San Pietro: “Fratelli e sorelle, buona Pasqua”, aveva detto rivolgendosi a chi si era radunato per la benedizione Urbi et Orbi. Aveva stupito ancora di più quando poi era sceso in piazza per salutare i fedeli dalla papamobile. “L’ultimo atto di amore per la sua gente”, afferma Ausilia, che viene da Napoli ed è in vacanza a Roma: quando questa mattina è arrivato l’annuncio della morte del Pontefice era alla Porta Santa di San Giovanni in Laterano, uno dei luoghi simbolo del Giubileo, e come tanti ora è in Vaticano per dare l’ultimo saluto a Francesco. Sono migliaia e tutti sembrano conoscersi: il ricordo del Papa avvicina quella “gente” alla quale Francesco è sempre stato accanto e la unisce in un grande abbraccio. C’è chi piange, chi prega, chi sorride ricordando quando il Papa gli ha stretto la mano o gli ha rivolto qualche parola di conforto. Stupore, dolore, incredulità: ci sono molti visi tristi in piazza San Pietro. “Sono qui per onorare uno dei Papi più vicini ai poveri, Francesco ha fatto di tutto per essere sempre presente, fino a ieri quando è sceso in piazza per augurare buona Pasqua ai fedeli”, afferma Antonino da Roma. “Essere qui oggi, nel giorno in cui il Papa è salito al cielo, è davvero speciale. È stato sempre una guida, un uomo speciale e un orgoglio argentino: da un Paese in cui la maggior parte della popolazione è povera, il suo è stato un grande messaggio di umanità”, ci dice infine Agostina da Buenos Aires. (Sip)
(© 9Colonne - citare la fonte)