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TRUMP: LA PACE? QUASI
UNA COMPRAVENDITA

TRUMP: LA PACE? QUASI <br> UNA COMPRAVENDITA

“Non è la cosa più semplice. È come un complicato accordo immobiliare moltiplicato per mille. Ma è un accordo che impedirebbe l'uccisione di migliaia di vite ogni mese, migliaia e migliaia di vite, per lo più militari”. Così il presedente americano, Donald Trump, ha illustrato nella tarda serata (italiana) di ieri ai giornalisti la difficoltà di una soluzione diplomatica alla tragedia ucraina. Il tycoon ha inoltre espresso dubbi sulla partecipazione degli Stati Uniti all'incontro di domani a Parigi nel quale i rappresentanti dei partner europei di Kiev, in primo luogo quelli della cerchia dei “volenterosi” faranno il punto sulle proposte di pace. “Vedremo se saremo presenti all'incontro”, ha detto Trump, confermando la posizione precedentemente espressa dalla portavoce della Casa Bianca Caroline Levitt, secondo cui gli Stati Uniti parteciperanno al vertice solo intravedendo una “buona possibilità di firmare un accordo di pace”.

“Non vogliamo perdere troppo tempo... Vogliamo che la questione venga risolta”, ha osservato l’inquilino della Casa Bianca. Allo stesso tempo, the Donald ha confermato che gli Stati Uniti non stanno abbandonando le promesse di aiutare la “Coalizione dei volenterosi” europea, in particolare in termini di fornitura di intelligence e supporto aereo. Trump lo ha definito un “accordo di sicurezza” che dovrebbe in generale raggiungere l'obiettivo di garantire la sicurezza. Resta il fatto che mentre si è delineata un “sincronizzazione” delle posizioni di Mosca e Washington, le prospettive di una “pace trumpiana” al momento trovano il forte disaccordo ucraino. Secondo quanto reso noto dallo stesso Zelensky, gli Stati Uniti pretenderebbero che le truppe del paese invaso vengano ritirate dalla regione del Donbass dove verrebbe creata una “zona economica libera” (ma, si badi bene, solo nelle zone attualmente controllate da Kiev).

In precedenza, gli Stati Uniti avevano suggerito che Kiev avrebbe dovuto cedere alla Russia le parti del Donbass ancora sotto il suo controllo, ma ieri il presidente ucraino ha dichiarato che Washington aveva ora suggerito una versione di compromesso in cui le truppe ucraine si sarebbero ritirate, ma le truppe russe non sarebbero avanzate nel territorio. “Chi governerà questo territorio, che chiamano 'zona economica libera' o 'zona smilitarizzata', non lo sanno”, ha affermato il presidente ucraino, parlando con i giornalisti a Kiev. Zelensky ha affermato che l'Ucraina non ritiene che il piano sia equo senza la garanzia che le truppe russe non prenderanno semplicemente il controllo della zona dopo il ritiro ucraino. “Se le truppe di una parte devono ritirarsi e l'altra parte rimane dove si trova, cosa tratterrà queste altre truppe, i russi? O cosa impedirà loro di travestirsi da civili e di prendere il controllo di questa zona economica libera? Non è detto che l'Ucraina accetterebbe, ma se si parla di un compromesso, allora deve essere un compromesso equo”. In ogni caso, ha sottolineato Zelensky, se l'Ucraina accettasse un simile schema, sarebbero necessarie elezioni o un referendum per ratificarlo, in quanto solo “il popolo ucraino” potrebbe prendere decisioni sulle concessioni territoriali. (12 DIC - deg)

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