Madrid - Hera, la prima missione di difesa planetaria dell'Agenzia spaziale europea, è stata lanciata nei giorni scorsi con successo a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9, da Cape Canaveral in Florida. Il satellite è ora diretto verso un obiettivo unico tra gli 1,4 milioni di asteroidi noti del nostro sistema solare. Se un asteroide in arrivo minacciasse la Terra, cosa si potrebbe fare per affrontare la situazione? Nel 2022, la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della Nasa ha effettuato il primo test da parte dell'umanità per la deviazione di un asteroide, scontrandosi con il moonlet Dimorphos, grande quanto la Grande Piramide. Questo ha portato a uno spostamento della sua orbita attorno all'asteroide principale Didymos, grande quanto una montagna. Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha fornito le tecnologie chiave a bordo della navicella Hera. Thales Alenia Space in Spagna, come responsabile del sottosistema di comunicazione, che consente di controllare e seguire la navicella da una distanza fino a 500 milioni di chilometri e di inviare a Terra tutte le informazioni raccolte da Hera. Thales Alenia Space in Italia ha sviluppato il Deep Space Transponder all’avanguardia, mentre Thales Alenia Space in Belgio ha sviluppato i Tubi a onde progressive e l’Unità di condizionamento e distribuzione dell’alimentazione, che fornisce energia al veicolo spaziale per tutto il suo ciclo di vita.
(© 9Colonne - citare la fonte)