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Il doc di Pupi Avati “Un Natale in Casa Croce” per la prima volta in Cina

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Il doc di Pupi Avati “Un Natale in Casa Croce” per la prima volta in Cina

Martedì primo aprile, presso l’Istituto italiano di Cultura di Pechino, si è tenuto un evento speciale dedicato alla figura di Benedetto Croce, uno dei maggiori intellettuali del Novecento italiano, che fu filosofo, critico letterario, storiografo e uomo politico. È stato infatti presentato, per la prima volta in Cina, il docufilm di Pupi Avati “Un Natale in Casa Croce”, introdotto da un videomessaggio del regista. L’evento si inscrive nell’ampio programma di iniziative – nate dalla collaborazione tra la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, il Comitato per Napoli 2500, l’Ambasciata d’Italia in Cina e l’Istituto italiano di Cultura di Pechino – volte a diffondere la conoscenza di Croce in Cina e che saranno portate avanti per tutto il corso del 2025. Tra le attività previste, la traduzione e la pubblicazione in cinese di Storie e leggende napoletane, il libro in cui più traspare l’amore del filosofo per la sua città e un saggio sulla disseminazione del pensiero crociano in Cina. Ospite d’onore della serata è stata la professoressa Benedetta Craveri, accademica dei Lincei, tra le massime esperte di letteratura francese e nipote di Croce. Dopo la proiezione, è seguita una conversazione tra la professoressa Craveri, il professor Wang Ding della Beijing Foreign Studies University, e il professor Francesco Di Iorio della Nankai University, che è stato il moderatore dell’incontro. Interprete d’eccezione è stato il professor Paolo Cao Jingang, tra i principali studiosi di letteratura italiana in Cina. All’evento era presente anche il famoso traduttore di Croce in lingua cinese, Tian Shigang, membro dell’Accademia cinese delle scienze sociali (CASS). È stato quindi possibile presentare al pubblico cinese un ritratto del grande filosofo non soltanto accademico ma anche più intimo, avendo l’occasione di parlare dei suoi legami familiari nonché della sua posizione antifascista. Il docufilm e la conversazione hanno coinvolto un pubblico di studiosi di letteratura e filosofia. L’evento è stato aperto dai saluti del Direttore dell’IIC Pechino, Federico Roberto Antonelli, e da un discorso introduttivo dell’Ambasciatore d’Italia in Cina, Massimo Ambrosetti.


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