NUCLEARE: LA STORIA DELL’AVVENTURA ITALIANA IN UN LIBRO
Roma, 24 set - La storia del nucleare in Italia dalle sue
origini, le ricerche di Enrico Fermi degli anni ’20, alla fine degli anni ’80.
Dai documenti dell’Archivio Storico di Enel nasce la prima pubblicazione
dell’azienda interamente dedicata alla ricostruzione documentale del percorso
del nucleare nel nostro paese. Un libro di grande attualità, dopo l’entrata in
vigore nell’agosto scorso della Legge Sviluppo che segna il ritorno
dell’energia nucleare in Italia, in un rinnovato contesto internazionale che
considerato l’energia dell’atomo una tecnologia indispensabile per garantire
sicurezza negli approvvigionamenti energetici, a costi competitivi e per ridurre
in modo significativo le emissioni responsabili del cambiamento climatico.
“Quella del nucleare in Italia – afferma Piero Gnudi, presidente Enel – è una
storia di grandi successi, ma anche di grandi errori. Un’azienda come Enel ha
il dovere di conservare la propria memoria storica per mettere in condizioni le
generazioni future di conoscere il passato e farne tesoro. Il ritorno
dell’Italia al nucleare è una scelta importante che deve coinvolgere tutto il
Paese: la conoscenza dell’esperienza passata sarà utile a orientare le scelte
future”. Il libro parte dagli studi di Enrico Fermi, che portarono alla nascita
del CISE, il Centro Informazioni Studi Esperienze, il cui scopo era la
realizzazione di un reattore nucleare per produrre energia elettrica; racconta
la creazione del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari, lo sviluppo delle
collaborazioni internazionali, gli studi sulle tecnologie americane e canadesi
per l’avvio di un’industria nucleare italiana. Furono anni di intensi dibattiti
scientifici e politici, che portarono alla costruzione in Italia delle prime
centrali nucleari già alla fine degli anni ’50. Con la nazionalizzazione del
settore dell’energia elettrica e la nascita di Enel, nel 1962, il nuovo ente
assume il compito di sviluppare l’energia nucleare nell’ambito del sistema
elettrico nazionale, decidendo la realizzazione delle centrali, stipulando
accordi con i costruttori e gestendone l’esercizio. Le centrali elettriche già
in funzione, quelle di Latina, Garigliano e Trino Vercellese, furono quindi
consegnate all’Enel: nel 1964 l’Italia era il terzo paese occidentale per
potenza elettronucleare in esercizio, dopo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.
L’industria italiana è ai primi posti nel mondo per la produzione delle
componenti e per la realizzazione di centrali nucleari. I documenti
dell’archivio storico ricostruiscono anche gli anni della crisi petrolifera,
che videro il presidente dell’Enel Arnaldo Maria Angelini impegnato in prima
persona nel rilancio del programma nucleare e che portò alla realizzazione
della centrale di Caorso. Dopo avere percorso gli anni tra la fine dei ’70 e
gli inizi degli ’80, in cui ci fu un rallentamento nel ritmo di costruzione
degli impianti nucleari, anche per l’emergere dei primi effetti della
cosiddetta sindrome NIMBY (not in my back yard, non nel mio giardino) il libro
si chiude con il varo del nuovo Piano Energetico del 1986 che dava largo spazio
all’energia nucleare, mentre era in corso la realizzazione dalla centrale di
Montalto di Castro. Ma sull’onda emotiva di Cernobyl e dell’esito del
referendum del 1987, l’Italia, unico paese al mondo, arresta le sue centrali e
accantona i progetti di sviluppo nucleare. La pubblicazione è stata curata dal
prof. Giovanni Paoloni, ordinario di Storia e Cultura del Testo e del Documento
presso l’Università La
Sapienza di Roma. Il libro verrà diffuso presso le
biblioteche universitarie italiane e ai convegni di settore. L’Archivio Storico
di Enel, che dallo scorso anno ha una sede unica a Napoli, custodisce oltre 13.000 metri lineari
di documentazione, circa 100 mila fotografie, centinaia di filmati storici,
migliaia di disegni tecnici, libri e riviste specializzate che, fino a oggi,
erano conservati presso otto sedi territoriali: Torino, Milano, Venezia,
Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari. L’inventario dei fondi archivistici
è consultabile su www.enel.ikon.it, unitamente agli archivi fotografici e
cinematografici di Enel.