BELLINO: CON ‘DALIL’ I BAMBINI DI TUTTE LE ETA’ CONOSCERANNO LA SIRIA
“‘Dalil’ è il mio primo libro per l’infanzia, pubblicato dalla casa editrice Barometz con le illustrazioni di Gianluca Buttolo: è il nostro omaggio alla Siria, in particolare al deserto di Palmira perché è ambientato nel deserto. I protagonisti sono un bambino smarrito, Salik, che cerca il fratello, e Dalil appunto, che è un ibis in via di estinzione: un uccello sacro già dall’antico Egitto e i cui ultimi esemplari hanno vissuto proprio a Palmira. È proprio da qui che è nata la mia ispirazione, da questa ultima colonia di ibis, eremiti orientali, migratori, che andavano e tornavano dal deserto di Palmira e che poi a un certo punto non sono più tornati. Proprio a partire dal 2015, esattamente nel momento in cui Palmira è stata distrutta dall’ISIS e in cui la Siria era già terra martoriata e oggi ancora di più”. A parlare è Francesca Bellino: giornalista, scrittrice e autrice radiotelevisiva che si occupa da anni di transculturalità, migrazioni e diritti umani nell’area arabo-mediterranea. A 10 anni dall’inizio della guerra in Siria, la casa editrice Barometz pubblica ‘Dalil’ (32 pagine, Formato 29,7x21cm Prezzo: 24 euro), un libro con testi di Bellino e illustrazioni di Buttolo che arriva oggi nelle librerie. “Con questo libro – spiega la scrittrice a 9colonne - vogliamo che anche i più piccoli, i bambini e i bambini di tutte le età, conoscano la grande bellezza, la sacralità e l’immensa storia della Siria”. (PO / red)
IL TESTO A 10 anni dall’inizio della guerra in Siria, la casa editrice Barometz pubblica ‘Dalil’, un libro con testi di Francesca Bellino e illustrazioni di Gianluca Buttolo che rende omaggio alla Storia, alla sacralità e all’umanità di una terra martoriata. Un racconto di viaggio e la storia di un’amicizia insolita diventano un’occasione per guardare dall’alto il proprio smarrimento e le proprie fatiche trasformandoli in coraggio e fiducia Fa da sfondo a questa avventura il deserto di Palmira, nell'attuale Siria, con i suoi orizzonti sconfinati e i suoi colori, con i suoi fantasmi e le ferite che la guerra ha inferto ai luoghi e alle persone. Dalil – in uscita venerdì 2 luglio - è un libro per tutte le età, in cui ognuno può ritrovarsi tra le dune o in volo, tra i miraggi e la speranza che li accompagna. I protagonisti sono un bambino smarrito e solo nel deserto e un ibis, ultimo superstite della sua specie, rimasto a custodire la sconfinata distesa di sabbia e i suoi tesori abbandonati. L’ibis, un tempo considerato sacro, era raffigurato dagli Egizi nella testa di Thoth, dio della saggezza, della matematica, della misura del tempo, della medicina e della magia. Era il simbolo della luna, signore delle parole divine, l’inventore della scrittura.
GLI AUTORI Francesca Bellino è giornalista, scrittrice e autrice radiotelevisiva. Si occupa di transculturalità, migrazioni e diritti umani nell’area arabo-mediterranea. Tra le sue pubblicazioni recenti: Sul corno del rinoceronte (L’asino d’oro, 2014 - Premio Costa d’Amalfi Libri 2014; Premio per la narrativa Maria Teresa Di Lascia 2015), Il canto libero delle stelle mediterranee (Fusibilia, 2019). È autrice di reportage nel mondo, racconti pubblicati in antologie e di audio-documentari trasmessi su RaiRadio3. Gianluca Buttolo è autore e illustratore. Vive e lavora a Udine. Con la casa editrice ReNoir Comics ha pubblicato: La Scelta. Giorgio Ambrosoli (2015); Il Libro di Dot (2017), con testi dello scrittore Premio Pulitzer Hisham Matar; Michelangelo. Il conflitto della Sistina (2020).
“DIMMELO ADESSO” DI CATERINA FALCONI
È in libreria da ieri Dimmelo Adesso di Caterina Falconi (Vallecchi Firenze, pagine 128, prezzo 12 euro). “‘Dimmelo adesso’ è la cronaca di una giornata scolastica particolare: una giornata in cui gli equilibri si rompono e il destino di una giovanissima vittima di atti di bullismo, nonché quello dei suoi persecutori, muta in modo tragico e irreversibile” spiega la scrittrice a 9olonne. “La vicenda è raccontata dalla bidella Angelica: una donna laureata, una donna bella, che ha intrapreso questo mestiere con leggerezza, pensando di immettersi in una sistemazione provvisoria e invece viene risucchiata da una serie di scelte minoritarie e rinunce che la indurranno a un rimuginio ossessivo sulle occasioni perdute. Questo rovello compulsivo la renderà testimone distratta di eventi che forse avrebbe potuto evitare. Il romanzo – continua Falconi - è un romanzo sociale, ma sfiora tanti temi. Uno di questi temi è quello del bullismo scolastico e anche virtuale: le cose sono spesso intrecciate in quanto i ragazzi di adesso sono nativi digitali. C’è anche un altro tema sotteso che forse è anche quello portante, ossia il tema della responsabilità delle figure genitoriali o comunque delle figure adulte di riferimento, le quali sono, o sarebbero, tenute a intervenire tempestivamente laddove si creano situazioni disfunzionali, da qui il titolo ‘Dimmelo Adesso’”.
LA STORIA Angelica è una bella donna alle prese col climaterio vissuto come demarcazione ancestrale tra il prima e il dopo. È laureata ma fa la bidella in una scuola media di provincia. Nel computo ossessivo dei propri fallimenti, trascura il suo dovere di vigilanza. Distratta testimone di atti di bullismo ai danni di un orfano immigrato, assisterà al terribile epilogo concomitante con l’ultimo effimero segnale di fertilità emesso dal suo corpo. La sua storia di rinunce e omissioni si intreccia con i destini di una banda di giovanissimi bulli molto diversi tra loro. Da quello del leader, brutale figlio di primario e madre primitiva, a quello della sconfitta Carla, o degli attendenti Luigi e Gimmi che soffocano rigurgiti di coscienza pur essendo avvantaggiati, rispetto ai compagni, dall’attenzione degli adulti di riferimento. Dimmelo adesso è una riflessione sul bullismo scolastico e virtuale, ma anche sulle occasioni mancate e le possibilità di riscatto del femminile maturo.
L’AUTRICE Caterina Falconi è laureata in Filosofia. Ha pubblicato i romanzi Sulla breccia (Fernandel, 2009) e Sotto falsa identità (Galaad Edizioni, 2014). Ha scritto, con Simone Gambacorta, Una questione di malafede. Scambio a due voci sulla scrittura creativa (Duende, 2010). E, con Francesca Bonafini, Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti (Ad est dell’equatore, 2015). Ha pubblicato racconti in varie antologie, riviste e in ebook. Ha collaborato alla stesura delle sceneggiature del cartone animato Carotina Super Bip. Per la Lisciani Libri è autrice di svariati testi: E invece sì. 55 storie di coraggio, di idee, di passione (2018) con Gianluca Morozzi; Narciso (Collana I Miti raccontati ai bambini, 2019); Shoefiti (Collana Black List, 2019), Iliade (Collana I Poemi, 2019). Collabora alla Rusconi Libri con romanzi per ragazzi e riduzioni di classici. Ha co-curato con Francesca Bonafini l’antologia La vita invisibile (Avagliano, 2021) ed è autrice di Dammi da bere (Mimep Docete, 2021). (PO / red – 2 lug)
GRAN CHACO, ALLA SCOPERTA DEL SECONDO POLMONE VERDE DEL SUD AMERICA
Si estende per un milione 400mila chilometri quadrati, lambendo l’Amazzonia e le Ande, passando per le pampas argentina, tocca l’Argentina e il Paraguay, il Brasile e la Bolivia, e ospita una quantità indefinita di specie vegetali e animali. Eppure il Gran Chaco, il secondo polmone verde del Sud America, e i suoi popoli indigeni sono ben poco conosciuti in Italia e in Europa, forse schiacciati dalla ‘concorrenza sleale’ dell’Amazzonia. Eppure le ricchezze, la storia e le criticità ambientali sono le stesse: oggi è possibile saperne un po’ di più grazie al libro “Popoli del Gran Chaco. Museo Verde” curato dall’ambasciatore Gherardo La Francesca e pubblicato nel 2021 da Officina Edizioni: un volume che raccoglie una serie di contributi di antropologi, storici, architetti, economisti, registi teatrali, ambientalisti accomunati da un forte interesse per il Gran Chaco, una regione ricca di storia (da sempre contesa tra i paesi che ne fanno parte) e di straordinarie risorse naturali e culturali. Tanto che qui da qualche anno è sorto un progetto, quello del Museo Verde, ideato proprio da La Francesca, che mira al recupero di memoria e conoscenze dei popoli che la foresta la abitano tutt’oggi. “Questo libro è un punto di arrivo e di partenza, un bilancio di 7-8 anni di attività svolto grazie all’appoggio attivo di Iila”, l’Istituto italo-latino americano che ha ospitato la sua presentazione, spiega La Francesca. Con il Museo Verde, onlus che si occupa della reazione di una serie di piccoli musei diffusi nel Gran Chaco con l’adesione di antropologi, giornalisti, architetti, ambientalisti e con l’utilizzo esclusivo di manodopera e manufatti locali, “volevamo creare una memoria e una restituzione della cultura ancestrale di questa parte di mondo, valorizzare il binomio cultura-ambiente: crediamo che non impoverire il pianeta sia un fattore di crescita”. Nel libro sono raccolti punti di vista diversi accomunati dalla passione per la regione del Gran Chaco e dall’obiettivo di proteggere e valorizzare quest’area. E la salvaguardia e valorizzazione delle culture indigene e la promozione di attività sostenibili sono alla base del Museo Verde da cui è nato il “Patto per il Gran Chaco”, che verrà illustrato alla prossima Conferenza Internazionale sui Mutamenti Climatici COP 26, realizzato dall’IILA e finanziato dal Maeci/Dgcs. Un progetto, spiega José Luis Rhi-Sausi di Iila, che verte su alcuni punti imprescindibili: essere a km zero, d costare poco, essere sostenibile, partecipato dalla comunità in cui si realizza il progetto, auto-
costruito dalle comunità, rispondere alle loro esigenze, essere adattabile. Perché il rispetto è soprattutto ciò che si deve a una foresta che trattiene in sé 5 miliardi di tonnellate di carbonio ma che, al pari della sorella più grande dell’Amazzonia, è afflitta oggi da un grave problema di deforestazione. “Bisogna trovare alternative produttive sostenibili - spiega Roberto Tiddi, rappresentante del Museo Verde nel Chaco Argentino – dal turismo all’artigianato”. E’ proprio questo l’obiettivo ultimo del Museo, e anche quello di Iila: “Stiamo facendo della sostenibilità il nostro obiettivo principale – dice la segretaria generale Antonella Cavallari – a partire dai nostri progetti di cooperazione, tra cui quello di Città Verdi”. (Sis)
UN VIAGGIO NELLA STORIA DEL QUADRARO
Un viaggio straordinario tra storia e memoria lungo le strade di un quartiere di periferia, stretto tra il grande aeroporto di Centocelle e gli antichi acquedotti. “La Storia del Quadraro”, nuova tappa del racconto sulla Storia di Roma edito da Typimedia, arriva in libreria e in edicola. Dall’alba dei tempi ai giorni dell’emergenza sanitaria, l’autrice Sara Fabrizi ci conduce per mano attraverso i secoli, in una narrazione intensa e senza pause. Scopriamo così che è il Vulcano Albano, con la furia dirompente delle sue eruzioni, a modellare il territorio, contribuendo a creare le condizioni per il fiorire della vita. Attraversando a passi lenti l’epoca romana, si incrocia la vicenda leggendaria di Coriolano, valoroso generale in esilio, deciso a vendicarsi di Roma. Sono le donne a salvare la città, convincendolo a desistere. Più in là, prendono forma le grandi vie dell’acqua, gli acquedotti che alimentano l’Urbe. Si volta pagina ed ecco comparire il misterioso Monte del Grano, una gigantesca tomba che qualcuno attribuisce all’imperatore Alessandro Severo. E poi grandi ville suburbane, dimore immerse nella campagna che guarda verso i Colli Albani. Un’alta torre sorge in quella che oggi è piazza dei Consoli. Ai suoi piedi scorre un canale, la Marrana dell’Acqua Mariana, portata in città da papa Callisto. L’itinerario conduce poi a Porta Furba, di fronte all’arco monumentale dell’acquedotto Felice che scavalca la via Tuscolana. Alle soglie del Novecento, si vedono sorgere le prime case, il piccolo nucleo di una borgata povera ma fiera, ai margini di una città che appare lontanissima. Camminando per queste strade, sembra di sentire l’eco delle esplosioni, le grida confuse di chi viene strappato alla propria casa all’alba del 17 aprile 1944, quando il quartiere viene rastrellato dalle SS di Kappler. Poi il dopoguerra, il dramma dei baraccati, le speranze di rinascita del piano Ina casa, il sangue degli anni di piombo. Fino ai giorni del Covid-19, tra difficoltà e gesti solidali. “Le pagine che raccontano il Quadraro”, commenta Luigi Carletti, presidente di Typimedia, “ci regalano un’immersione epica al termine della quale il sentimento di stupore è inferiore solo a quello di curiosità per conoscere più da vicino un luogo che ha tanto da insegnare”. La Storia del Quadraro (Typimedia Editore, 208 pag, € 14,90) è disponibile in libreria e in edicola. È inoltre possibile acquistare il libro online sul sito www.typimediaeditore.it.
IL REGNO UNITO ALLA PROVA DELLA BREXIT
Gianfranco Baldini, Edoardo Bressanelli ed Emanuele Massetti sono autori del saggio “Il Regno Unito alla prova della Brexit”, pubblicato dal Mulino. Nel giugno 2016, il Regno Unito ha deciso di uscire – tramite un controverso referendum – dall’Unione Europea, di cui è stato sempre un partner riluttante. Pur non avendo scatenato un effetto domino su altri paesi euroscettici, la Brexit ha causato importanti tensioni all’interno del sistema politico britannico, che questo volume indaga. In particolare, si concentra sull’impatto della Brexit su tre dimensioni: le dinamiche elettorali e il sistema partitico; il rapporto tra potere esecutivo e legislativo; e le relazioni politico-istituzionali tra l’amministrazione centrale e quelle regionali di Galles, Irlanda del Nord e Scozia. I capitoli empirici del volume si basano su una ricca analisi di fonti primarie come, ad esempio, dati elettorali, documenti parlamentari e governativi, sentenze della Corte Suprema, articoli, policy papers e report di istituti di ricerca e think tanks, e più di settanta interviste originali con alcuni dei più autorevoli osservatori della Brexit condotte tra il dicembre 2018 e l’ottobre 2019 tra Londra, Cardiff, Belfast e Edimburgo. Gianfranco Baldini è professore associato di Scienza politica nell’Università di Bologna. Per il Mulino ha curato il volume «La Gran Bretagna dopo la Brexit» (2016). Edoardo Bressanelli è ricercatore ‘Montalcini’ alla Scuola Sant’Anna di Pisa e visiting senior research fellow a King’s College London. Emanuele Massetti è ricercatore ‘Montalcini’ nell’Università di Trento. Ha curato il volume «The People and the Nation: Populism and Ethno-Territorial Politics in Europe» (Routledge, 2020).
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