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direttore Paolo Pagliaro

Per la prima volta
meno immigrati

Per la prima volta <br> meno immigrati

di Paolo Pagliaro

Uno degli effetti della pandemia è che, dopo decenni di crescita ininterrotta, nel 2020 c’è stata per la prima volta una sensibile diminuzione degli immigrati presenti in Italia..  
Se ne contano 26 mila in meno, un numero in apparenza marginale rispetto agli oltre 5 milioni di stranieri residenti: ma la notizia è l’inversione di tendenza. Si legge nel dossier statistico di Idos, da cui provengono i dati, che sembrano ormai superati i tempi in cui la popolazione straniera residente compensava i saldi naturali negativi degli italiani.  
Il calo dei residenti stranieri è il risultato di diverse voci del bilancio demografico: iscrizioni all’anagrafe dei nuovi arrivati, cancellazioni di stranieri che hanno lasciato l’Italia, cancellazioni effettuate d’ufficio per perdita dei requisiti, acquisizioni della cittadinanza italiana, rapporto tra  nascite e decessi. 
Anche gli immigrati hanno pagato un prezzo alto alla chiusura di molte attività durante i lockdown, e oggi  per la prima volta nella storia dell’immigrazione il tasso di occupazione degli stranieri è  inferiore a quello dei cittadini italiani.
C’è infine un altro dato sorprendente, messo in rilievo su Neodemos dal professo Livi Bacci, ed è che durante la pandemia sono comunque aumentate  le rimesse  degli stranieri a favore di parenti e amici nel paese d’origine. Segno, osserva Livi Bacci, che i vincoli di solidarietà tra gli emigrati e le comunità da cui provengono sono assai più forti di quanto comunemente si ritenga.  

(© 9Colonne - citare la fonte)