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direttore Paolo Pagliaro

La storia di Barbablu' sui palchi di tutta Italia

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

La storia di Barbablu' sui palchi di tutta Italia

Lo spettacolo Barbablù, di Costanza Di Quattro, con Mario Incudine ritorna in scena, dopo il successo della scorsa stagione, nei teatri italiani: da martedì 7 a domenica 12 febbraio al Teatro Vittoria di Roma, e poi il 14 e 15 febbraio alla Sala Bartoli del Teatro Rossetti di Trieste, il 24 febbraio al Comunale di Atri (Teramo) e il 25 e 26 febbraio al Teatro Sannazzaro di Napoli. Le musiche originali sono di Mario Incudine, eseguite dal vivo da Antonio Vasta. Regia di Moni Ovadia. Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. È una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti. In un posto senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù si racconta attraverso un delirio surreale di lucida follia. Più e più volte raccontato a cominciare dalla favola di Perrault, la sua vicenda è stata rappresentata in molteplici forme artistiche. Questa volta la scrittrice e drammaturga Costanza Di Quattro ha scelto di rappresentarla con una scrittura intensa che alterna un’espressività cruda a momenti di lirismo nella forma di un monologo/confessione affidato ad un interprete prodigioso, Mario Incudine. Sul palco insieme al protagonista un musicista, Antonio Vasta, un formidabile polistrumentista che incarna e riverbera nel suo agire musicale le emozioni, le pulsioni e i deliri e li restituisce incessantemente con una scarna ritualità. La scena è immersa in un clima “gotico” e le donne di Barbablù sono istallazioni/simulacri ideati da Elisa Savi a significare che il femminicida per antonomasia non può concepire l’identità femminile nella sua dignità, non può pensare una relazione con il mondo femminile, ma solo sottomissione ad uno schema costruito da lui in modo ossessivo nel quadro del suo inopponibile dominio. Il flusso tumultuoso della confessione di Barbablù – che si concede talora all’intimismo di fronte alla memoria dell’unica donna amata, Iris, bellissima, dolcissima, sottomessa, perfetta, che cionondimeno lui uccide per averla sua per sempre – si alterna a tre momenti di straniamento attraverso i quali, uscendo di scena, il “mostro” si riconosce come tale e ci ammaestra sulla cultura che genera i Barbablù e continua a generarli.

L’INCANTO DEL LAGO DEI CIGNI ARRIVA A MILANO
The Imperial Ice Stars, la compagnia teatrale di pattinaggio su ghiaccio più importante al mondo, torna ad affascinare e emozionare il pubblico del TAM Teatro Arcimboldi Milano con il suo pluripremiato capolavoro “Il Lago dei Cigni on Ice”, versione su ghiaccio del balletto classico su musiche di Tchaikovsky. Dal 9 al 12 febbraio 2023 gli spettatori potranno vivere le magiche atmosfere di questa sfavillante produzione e vedere il palcoscenico del TAM incredibilmente trasformato in una grande pista di pattinaggio. The Imperial Ice Stars è la principale compagnia al mondo di danza sul ghiaccio nota per le sue personalissime e raffinate versioni “on ice” di balletti classici che le hanno valso ovunque ampi consensi di pubblico e critica. I quattro precedenti tour mondiali, applauditi e acclamati ovunque, sono andati in scena in alcuni delle location più prestigiose al mondo, tra le quali il London Palladium e la Royal Albert Hall, l'Esplanade Theatre di Singapore, la Place des Arts di Montreal e l'Artscape di Cape Town. La particolarità degli spettacoli di The Imperial Ice Stars è quella di aver coniugato le più amate partiture classiche con coreografie mozzafiato e narrazioni romantiche, creando un mix di adrenalinica danza su ghiaccio, salti, piroette, interpretazione drammatica e spettacolari effetti visivi. Il regista e direttore artistico, Tony Mercer, universalmente riconosciuto come il principale creatore al mondo di questo genere di show, ha portato la danza su ghiaccio a una nuova dimensione artistica. Il fortissimo cast, composto da oltre venti pattinatori, tutti campioni (alcuni olimpici e mondiali) si è conquistato fama internazionale grazie alle proprie abilità artistiche e tecniche.

PIRANDELLO TORNA IN SCENA NELLA CAPITALE
Dal 9 al 12 febbraio va in scena al Teatro Lo Spazio di Roma “MISTERO PROFANO-all’uscita” di Luigi Pirandello con la regia di Cinzia Maccagnano. Pirandello ne All’Uscita sembra voler individuare come spazio medianico il palcoscenico, dove far consumare il transito dei morti. Insolitamente per l’autore, la scena ci conduce non in uno spazio chiuso, da salotto, ma in uno spazio oltre, dove i protagonisti parlano continuamente di un aldiquà, il mondo, e di un aldilà che però rinvia ancora alla “Terra”. I personaggi che si contrappongono sono, più che morti, “apparenze”, più che vivi, “aspetti della vita”, separati da una porta, come nella migliore tradizione alchimistica. I personaggi astratti e così simbolicamente rappresentati dallo stesso Pirandello già nel nome (Filosofo, Uomo Grasso, Donna Uccisa), stimolano ad una messa in scena ancora più espressionista e astratta. La trattazione filosofica che Pirandello fa fare alle sue “apparenze” circa l’essenza dell’uomo e il suo ruolo nel contesto sociale, costituisce un punto di partenza fondamentale per la rilettura del breve atto unico, attraverso una messa in scena che amplifica il divario tra realtà e finzione, tra essenza e apparenza, tra desiderio e destino, al punto da creare una sorta di “fabula” per adulti, onirica e al tempo stesso crudele. Ad acuire questo divario, l’apparizione finale degli “aspetti della vita”: irrompono loro malgrado con i suoni concreti del mondo, della natura, come fossero al di là di una finestra, quell’unico spiraglio da cui ancora si vede quello che fino a un attimo fa era la vita reale, e che ora, è solo una visione che sa poco di vero.

IN PIEMONTE ARRIVA UN MONOLOGO A “IMPATTO AMBIENTALE 0”
Venerdì 10 febbraio alle 21, al Teatro Iris di Dronero, per la stagione teatrale “Stella Madre” organizzata da Santibriganti Teatro nel Teatri Civici di Caraglio, di Busca e di Dronero, andrà in scena lo spettacolo “Mi abbatto e sono felice”. Produzione Mulino ad Arte, di e con Daniele Ronco, guidato dalla regia di Marco Cavicchioli e ispirato a “La decrescita felice” di Maurizio Pallante. Un monologo a impatto ambientale “0”, autoironico, dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del Pianeta. Non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale. Si autoalimenta grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore in scena, che pedalando per un’ora intera su una bicicletta recuperata in discarica, fa girare una dinamo collegata ad un faro che si illumina a seconda dell’intensità della pedalata. “Disagio, crisi, scarsa produttività̀, povertà̀, inquinamento, surriscaldamento globale, etc. Ma come, nell’era del benessere ci sono tutti questi problemi?!” si domanda sarcasticamente l’autore. La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma. Ma è davvero così? Mi abbatto e sono felice, rifacendosi ai principi etici della Decrescita felice, accompagna il pubblico in un viaggio che fa la spola fra un passato intriso di freschezza e genuinità̀ e un presente frenetico e stanco di correre. Per l'attore-autore, Daniele Ronco, l’idea dello spettacolo nasce da una riflessione che lo ha accompagnato nei mesi successivi alla morte di suo nonno. Non sono presenti elementi scenici, i costumi sono essenziali e recuperati dal guardaroba di nonno Michele, le musiche sono live. È lo stesso attore ad accompagnare il pubblico in alcune esperienze sensoriali, suonando uno strumento a percussione in legno, realizzato a mano da un artigiano africano. Lo spettacolo si presta a stimolanti sinergie con enti che si occupano delle questioni legate alla salvaguardia dell’ambiente, all’eco-sostenibilità. L’intenzione è quella di sensibilizzare trasversalmente la cittadinanza, attraendo anche un pubblico solitamente non avvezzo al teatro.

PETER STEIN A ROMA PER “IL COMPLEANNO” DI HAROLD PINTER
“ll Compleanno” di Harold Pinter è stato messo in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all’Arts Theatre di Cambridge diretta da Peter Wood; è una delle pièce più̀ apprezzate e rappresentate del drammaturgo britannico, che la scrisse a soli 27 anni, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka, di cui lo stesso Pinter realizzò nel 1993 una sceneggiatura cinematografica. La vicenda di compleanno parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell’inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché́ non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia. Un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi. Il regista Peter Stein – il cui allestimento va in scena fino al 12 febbraio al Teatro Umberto di Roma, con in scena alcuni dei suoi attori più̀ “fedeli” come Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci - riprende, dopo la sua fortunata edizione di Ritorno a casa, il suo personale viaggio nella straordinaria drammaturgia pinteriana e lo fa con un testo giovanile del grande autore inglese e con una cosiddetta “commedia della minaccia”, ovvero una commedia dall’inizio apparentemente normale che evolve in situazioni assurde, ostili o minacciose. “63 anni che sono passati dalla creazione del Compleanno di Harold Pinter non hanno tolto niente del suo effetto enigmatico ed inquietante. Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, messo sotto terrore e con forza cambiato in un uomo che segue rigorosamente le regole ferree della vita quotidiana. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione, La domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché́ una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore” si legge nelle note di regia. (Par)

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