Roma, 8 feb - "Quello delle mutilazioni genitali femminili è un problema troppo poco conosciuto, che ha già toccato 200 milioni di donne nel mondo, e si stima che con questo ritmo ne saranno coinvolte altre 68 milioni entro il 2030. In Italia abbiamo 88 mila vittime, quindi non è solo un problema che riguarda altri paesi ma per via della forte immigrazione tocca anche il nostro". Così Cinzia Pellegrino, senatrice Fratelli d'Italia, coordinatrice del Dipartimento Tutela vittime del partito, che a Palazzo Madama ha promosso una conferenza stampa sul tema delle mutilazioni genitali femminili. All’evento sono intervenuti Stefania De Fazio, presidente società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva, rigenerativa ed estetica, l’avvocato Alessandra Guarini, esperta in diritto penale ed antidiscriminatorio, Alessandro Conte, direttore European affairs magazine, Giorgia Faccilongo, dirigente Azione Universitaria, e in collegamento dal Kenya "The Restores", autrici dell’App Icut: nel paese africano la legge punisce le motivazioni genitali femminili dal 2011, ma queste continuano ad essere praticate. "Quindi - aggiunge la senatrice - è importante conoscere il fenomeno, divulgarlo, informare perché intanto si sappia che in Italia queste pratiche sono vietate sin dal 2006 dalla legge Consolo, e in più affinché, come fa già il nostro paese presso le altre nazioni interessate dal problema, ci si faccia promotori di diritti umani inviolabili e della sacralità della persona. Inoltre si devono attuare azioni concrete, come la realizzazione di app, quindi puntando sulle nuove tecnologie per dare supporto alle vittime e alle possibili vittime". Secondo la senatrice è importante "investire nella cultura: possiamo portare nelle nazioni interessate progetti che si adeguino al substrato culturale, sostituendo la parte violenta di questi riti con una non violenta, in modo tale che la cultura dei diritti umani possa essere realmente acquisita". (Po / Roc)////