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Ddl delega UE, Murelli (Lega): bene interventi su cybersicurezza, scuola e transizione

Roma, 14 feb - “Oggi abbiamo approvato la legge di delegazione europea, che va a recepire alcune direttive e dei regolamenti europei e che va a trattare temi importanti, come per esempio la cybersicurezza dei cittadini, la gestione dei dati informatici. E anche naturalmente altri tipi di attività tra cui, attraverso un ordine del giorno che abbiamo approvato, l’eliminazione della discriminazione che esiste all'interno del mondo della scuola per quanto riguarda i professori di ruolo e non di ruolo. La possibilità anche per i supplenti di avere a disposizione il bonus docenti è sicuramente un tema importante”. Elena Murelli, senatrice della Lega, riassume i provvedimenti contenuti nella legge di delegazione europeo, con la quale oggi il Senato ha recepito ufficialmente una serie di direttive regolamenti Ue. Tra gli altri ordini del giorno accolti, spiega Murelli, “quello relativo a una direttiva europea che riguarda anche la transizione ecologica: in particolare abbiamo detto di no al programma Timmermans e alle ‘proposte di Greta’: lo hanno dimostrato anche le proteste degli agricoltori, noi riteniamo che sia importante una attenzione maggiore verso l'ambiente, verso la transizione ecologica, ma considerando anche la nostra cultura, i nostri valori e la produzione delle nostre aziende e dei nostri agricoltori, tenendo in considerazione le nostre produzioni locali, valorizzando quelli che sono i nostri prodotti tipici e la dieta mediterranea”. Bocciata per l’ennesima volta, invece, la proposta delle opposizioni sul salario minimo: “Hanno riproposto questo tema all'interno di questa legge di legazione europea, ma non esiste una procedura di infrazione al riguardo – sottolinea Murelli - Anzi, la direttiva europea stabilisce che ci deve essere un inserimento di un salario minimo in quei paesi dove non c'è contrattazione collettiva, mentre invece in Italia è uno dei paesi con il più alto livello di contrattazione collettiva. Quindi non c'è nessuna imposizione, non ce lo chiede l'Europa”. La senatrice leghista ricorda che sul tema dei salari “è stata fatta una proposta di legge alla Camera, che ora è arrivata al Senato, per andare a rivedere quella che è il salario all'interno della contrattazione collettiva. È vero: ci sono dei contratti collettivi che devono essere rivisti, che hanno sicuramente un costo orario inferiore alla proposta dei 9 euro: partiamo da quelli, partiamo dai contratti atipici, e continuiamo a contrastare quelle cooperative spurie che non badano sicuramente alla tutela dei lavoratori”.

(PO / Sis)

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