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DL Sicurezza, Masinara (Amnesty): in corso feroce regressione su diritti

Roma, 21 giu - “Quando abbiamo cominciato ad occuparci di diritto di protesta nel mondo nel 2022, lo spazio di protesta era più ampio di quello che adesso abbiamo visto, in una progressiva ottica regressiva di leggi che si stanno sommando per reprimere e restringere il diritto di protesta, sia a livello globale che a livello regionale in Europa, con una fortissima preoccupazione sul livello nazionale. La discussione di questo decreto legge ne è un esempio fra i più eclatanti, contiene norme vaghe che di fatto limitano il dritto di protesta, limitano la flessibilità di operare forme diverse di dissenso che può essere la disobbedienza civile e pongono norme che allontanano la società civile dalla possibilità di fare sentire la propria voce e di incidere su politiche restrittive, discriminatorie e di doppi standard”. Così Ilaria Masinara, responsabile dell'Ufficio campagne di Amnesty International Italia, a margine della conferenza stampa con Antigone e Asgi sul decreto Sicurezza attualmente all’esame della Commissione Giustizia alla Camera. Secondo Patrizio Gonnella, di Antigone, si tratta di un testo che contiene norme quasi “ad personam”, rivolte per esempio agli attivisti ambientali o al sistema carcerario, e anche Masinara conferma: “lo abbiamo visto, ad esempio, nei confronti delle persone migranti, nei confronti delle persone private della libertà, nei confronti delle donne rom e sinti. Ecco: quando parliamo di discriminazione feroce intendiamo proprio una repressione e una regressione dei diritti che non valgono per tutti ma che valgono in maniera diversa per le persone a seconda del suo status, del loro genere, della loro provenienza, tutto questo è assolutamente preoccupante”.

(PO / Sis)

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