“Io davvero non capisco come si possa fare polemica sulla posizione italiana, che è assolutamente equilibrata e responsabile”, “siamo con l’Ucraina senza se e senza ma. Abbiamo fornito aiuti militari, politici e umanitari, con ben nove pacchetti di provvedimenti. Ospiteremo la conferenza per la ricostruzione nel giugno del 2025, lavoriamo per una conferenza di pace. Ma non siamo in guerra con la Russia. Che autorizzazione diamo, a bombardare Mosca? Quale sarebbe il limite? Senza propaganda, bisogna essere seri, evitando ogni possibile escalation. E questo facciamo dal primo giorno. Poi vorrei ricordare una cosa. Primo, che Borrell parla a proprio nome, non a nome degli Stati membri, che hanno peraltro legislazioni diverse e ieri infatti non si sono espressi. E, comunque, nel suo ruolo di Alto rappresentante è uscente”. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista al Corriere della Sera, commentando il suo no alla proposta di Borrell sul permesso all’Ucraina a usare le armi fornite dagli alleati anche in territorio russo come anche sulle sanzioni ai ministri israeliani che hanno usato parole di odio nei confronti dei palestinesi: “Credo sia un grave errore. Una cosa è sanzionare i coloni che hanno compiuto violenze, altra i ministri di un governo in carica. Vorrebbe dire rompere le relazioni diplomatiche con Israele. A chi gioverebbe? Si rischierebbe solo un inasprimento del conflitto e l’impossibilità di far parte dei mediatori”. E rinnova il suo appello già lanciato mercoledì dopo una lunga telefonata con il segretario di Stato Usa Blinken perché tutte le parti “tengano i nervi saldi, evitino reazioni che avrebbero effetti deleteri”. Inoltre assicura che “l’Italia avrà un ruolo importante nella prossima Commissione Ue” in merito alla candidatura a commissario di Raffaele Fitto. “Mi auguro che anche l’opposizione lo sostenga e lo voti perché in Europa conta avere forza come Paese, indipendentemente dal partito da cui si proviene. Berlusconi andò a sostenere Gentiloni di persona a Bruxelles”, “non è un favore darci un ruolo centrale, ma è la stessa Europa che ha bisogno dell’Italia”. (30 ago – red)
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