Roma, 31 ago – Tra 2021 e 2022 è cresciuta l’offerta di posti in asili nido e servizi prima infanzia. Secondo i dati raccolti da Openpolis, In questo periodo è infatti passata da 28 a 30 posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni residenti in Italia. Il Paese si avvicina quindi all’obiettivo del 33% fissato originariamente in sede europea, e poi codificato anche nella normativa nazionale con il decreto legislativo 65/2017. Nel corso dell’ultimo decennio, è aumentata di quasi 10 punti l’offerta di posti in asili nido e servizi per la prima infanzia in rapporto alla popolazione tra 0 e 2 anni. Nel 2013, primo anno della serie storica, erano 22,5 i posti ogni 100 bambini sotto i 3 anni. Questa quota è cresciuta progressivamente di anno in anno, attestandosi su 23 posti nel biennio 2014-15 e salendo a circa 25 tra 2017 e 2018. Per poi raggiungere i 27 posti nel pre-Covid e i 28 posti del 2021. In uscita dalla pandemia, i posti disponibili sono 30 ogni 100 bambini. Una crescita di 2 punti rispetto al 2021 e di 7,5 dal 2013. L’aspetto che però non va trascurato è il fatto che l’avvicinamento agli obiettivi europei è l’esito di due fattori concomitanti. In primo luogo, si registra un’effettiva crescita dell’offerta tra pre e post-pandemia. Nel 2019 i posti autorizzati erano 361mila, calati a 350mila unità nel biennio 2020-21. Nel 2022 l’offerta sale a 366mila posti, il dato più alto della serie storica: +4,5% rispetto al 2021, +1,5% rispetto al periodo pre-pandemia. Ma la crescita dal rapporto posti-bambini nell’intero periodo si spiega anche con il calo dell’utenza potenziale. Agli inizi della serie storica, nel 2013-14, i residenti con meno di 3 anni in Italia erano circa 1,6 milioni. Già prima della pandemia erano scesi sotto la soglia degli 1,4 milioni. Nel 2022 sono diventati poco più di 1,2 milioni: un calo del 9% rispetto al 2019 e addirittura del 24% rispetto al 2013. Nel 2022 salgono a 11 le regioni al di sopra della soglia del 33%. A queste si può aggiungere il Piemonte che con il 32,7% l’ha sostanzialmente raggiunta. Si tratta di un dato rilevante, dal momento che nel 2021 erano 6 le regioni che la raggiungevano. Tuttavia, non deve far trascurare l’ampiezza delle distanze esistenti nel paese. (red – sem)
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