“I no-vax sono tornati alla carica per colpa di certi partiti di destra che li hanno fomentati”. Così, in una intervista a La Stampa, il virologo Fabrizio Pregliasco vittima sabato del lancio di una pietra mentre parlava di Covid in un incontro a Barletta. Attachi che, dice, sono diventati “sistematici” tanto che ha smesso di andare in metropolitana. Solo qualche giorno fa, un passante gli ha chiesto delle indicazioni stradali e, dopo averlo ringraziato, si è accorto di chi aveva davanti e lo ha preso a male parole. Ma, assicura, “ci rido su”. “Sugli irriducibili non c'è nulla da fare - spiega - ma bisogna ancora lavorare su quel 15% di popolazione che ha dubbi ragionevoli sui vaccini. Una delle eredità principali della pandemia, è proprio la gestione dell'infodemia”, “un elemento devastante”. E ribadisce l'esigenza di convivere con questo virus, tema del quale parlava quando è stato contestato: “Un virus che per il giovane e l'adulto crea problemi limitati, ma che è ancora da tenere in considerazione come rischio vita per i fragili e gli anziani. Oggettivamente, non era un discorso di drammatizzazione. Avevo parlato anche delle nuove emergenze come vaiolo delle scimmie, chikungunya, dengue e altro. Anche di questo si fa fatica a parlare. È chiaro che il cittadino ormai ne abbia piene le scatole di sentirsi dire che potrà morire del vaiolo delle scimmie. Ma, anche qui, c'è soprattutto un'esigenza di coordinamento delle responsabilità di tutti”. (2 set - red)
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