Solo l’Italia sul podio nella quinta giornata di finali delle Paralimpiadi di Parigi. Esplode di applausi ed emozioni uniche il tempio del nuoto francese. A brillare è l’oro di Federico Bicelli di Simone Barlaam e di Giulia Ghiretti e poi ancora il bronzo di Giulia Terzi, Carlotta Gilli e Manuel Bortuzzo. Gli azzurri del direttore tecnico Riccardo Vernole mettono in sicurezza la meraviglia di 7 medaglie d’oro, 4 d’argento e 10 di bronzo. Ad aprire lo show è il venticinquenne bresciano Federico Bicelli, dopo il quinto posto a Tokyo 2021, dopo soli tre anni, l’azzurro incanta la Defence Arena nella finale dei 40° stile libero S7. In testa fin dall’inizio, l’atleta delle Fiamme Azzurre e della Bresciana no Frontiere grazie al crono di 4’38”70 conquista un oro pesantissimo. “Dopo molto sacrificio, quest’oro arriva nelle mie mani come un sogno - le prime battute a caldo del campione paralimpico – è meraviglioso esser qui, sapere poi che c’è tutta la mia famiglia, mi carica ancora di più. Ci tengo a ringraziare le Fiamme Azzurre, la mia società la Polisportiva Bresciana no Frontiere in special modo Anna, la mia manager a cui dedico questa medaglia. In questi anni c’è stato un grande lavoro dietro, motivo per cui questa medaglia è di tutti”.
Dietro al nostro italiano si piazza l’ucraino Trusov che chiude a 4’40”17 seguito dall’argentino Basiloff in 4’40”27. Il nuoto c’è da sempre nella vita di Federico, prima come riabilitazione poi come disciplina del cuore. Il nuoto gli ha regalato forti emozioni e molti traguardi tra i quali tre convocazioni agli Europei, due ai mondiali e due Paralimpiadi.
Dopo l’oro del bresciano, arriva ad emozionare la neomamma Giulia Terzi e la sua prestazione fuori dal comune. A soli sei mesi dalla nascita del suo piccolo Edoardo, è arrivata a questi Giochi con un unico obiettivo: la medaglia. Lo aveva promesso a suo figlio prima di partire ed oggi, nella finale dei 400 stile libero, ha infiocchettato di blu la medaglia il suo bronzo. Grazie al tempo di 5’12”61 l’azzurra delle Fiamme Oro e della Polha Varese è riuscita a salire sul podio alle spalle delle fortissime americane, Stickney e Coan a cui vanno rispettivamente l’oro in 4’53”88 più record paralimpico e l’argento in 5’10”34.
“Penso di aver fatto qualcosa di strepitoso – dice Giulia - sono venuta a Parigi per la medaglia, l’ho promesso a mio figlio che sarei tornata a casa con questo ‘regalo’. Non me lo dico mai, ma merito una pacca sulla spalla. Ho vinto un bronzo a sei mesi dal parto, sento di dedicarlo ai miei allenatori Massimiliano Tosin e Micaela Biava. Questa è la mia sesta medaglia paralimpica (sommata alle 5 di Tokyo), ma oggi mi sono emozionata molto di più perché non è stato semplice ed ho preso la mia rivincita. Dopo quaranta giorni dal parto mi sono rimessa in acqua, ho provato ad essere la migliore mamma per Edoardo e la miglior atleta. Vorrei infine dedicare pensiero ed un abbraccio a mio papà che è a casa sta tentando di vincere la sua medaglia”.
E poi arriva il diamante del nuoto paralimpico italiano: Simone Barlaam. In questa finale veloce il fuoriclasse delle Fiamme Oro e della Polha Varese non solo si porta a casa l’alloro iridato, ma sigla anche il nuovo record del mondo (precedente siglato ai Mondiali di Manchester nel 2023 con il tempo di 23”96). “E’ stata tanta roba questa gara, finalmente i fan italiani si sono divertiti con i 50 stile libero – le sue parole -. L’obiettivo era migliorare il WR nuotato a Manchester ed esserci riuscito mi regala una immensa soddisfazione ed una gioia incontenibile. Il tipo è molto acceso, tutte le Nazioni applaudono indipendentemente dalla nazionalità, questo a sottolineare una sportività incredibile. Che giornata…”. Barlaam è un talento non solo nelle vasche di tutto il mondo, personaggio poliedrico con mille interessi: ama il disegno, l’arte, il videomaking e la fauna marina. Molti gli idoli sportivi a cui si ispira, ma il suo punto di riferimento è il suo compagno di Nazionale Federico Morlacchi: “E’ il mio mentore, è il fratello maggiore che mi ha fatto crescere e aiutato a diventare quello che sono”.
E’ la volta di Carlotta Gilli. La storia si ripete. Dopo l’oro nei 100 farfalla, l’argento 400 stile libero, il bronzo nei 100 dorso torna a splendere nella finale dei 50 stile libero S13, gara non propriamente sua. L’azzurra delle Fiamme Oro e della Rari Nantes Torino grazie alla sua determinazione e incredibile talento tocca la piastra a 27”06 e va ad aggiungere al suo stracolmo palmares un altro incredibile bronzo. “Sono contenta – dice ‘Wonder’ Gilli - era veramente un tabù questa gara, a pensare che l’obiettivo era entrare in finale ed invece eccomi qua. Non posso che esser soddisfatta per questo bronzo quasi inaspettato”. La medaglia più preziosa va alla brasiliana Gomes Santiago che ferma il crono a 26”75, argento invece all’americana Pergolini con il tempo di 27”51. Gilli si definisce un’atleta e basta. Fa parte della rosa degli azzurri più vincenti a Tokyo con l’oro nei 100 farfalla, l’oro nei 200 misti, l’argento nei 100 dorso e nei 400 stile libero ed il bronzo nei 50 stile libero. “ Lo sport - dice - è una filosofia di vita, un modo di vedere le cose che dura tutta la giornata, non solo nelle due o quattro ore quotidiane di allenamento”.
E’ la volta di Carlotta Gilli. La storia si ripete. Dopo l’oro nei 100 farfalla, l’argento 400 stile libero, il bronzo nei 100 dorso torna a splendere nella finale dei 50 stile libero S13, gara non propriamente sua. L’azzurra delle Fiamme Oro e della Rari Nantes Torino grazie alla sua determinazione e incredibile talento tocca la piastra a 27”06 e va ad aggiungere al suo stracolmo palmares un altro incredibile bronzo. “Sono contenta – dice ‘Wonder’ Gilli - era veramente un tabù questa gara, a pensare che l’obiettivo era entrare in finale ed invece eccomi qua. Non posso che esser soddisfatta per questo bronzo quasi inaspettato”. La medaglia più preziosa va alla brasiliana Gomes Santiago che ferma il crono a 26”75, argento invece all’americana Pergolini con il tempo di 27”51. Gilli si definisce un’atleta e basta. Fa parte della rosa degli azzurri più vincenti a Tokyo con l’oro nei 100 farfalla, l’oro nei 200 misti, l’argento nei 100 dorso e nei 400 stile libero ed il bronzo nei 50 stile libero. “ Lo sport - dice - è una filosofia di vita, un modo di vedere le cose che dura tutta la giornata, non solo nelle due o quattro ore quotidiane di allenamento”. Da quel lontano 2019 - quando fuori da un pub nella periferia sud di Roma, a causa di uno scambio di identità fu vittima di una sparatoria, che causò una lesione spinale - ad oggi un’altra vita. E lo ha dimostrato Manuel Bortuzzo, ai suoi primi giochi Paralimpici. Nella finale dei 100 rana SB4 ha speso tutto quello che aveva per raggiungere il suo sogno. Dopo un mondiale nel 2023 ed europeo, quello di Funchal nel 2024, dove ha mancato il podio, l’azzurro delle Fiamme Oro ha vinto il suo primo bronzo decorato dal primato italiano:“E’ un’emozione indescrivibile, non riesco a spiegarla. Era la medaglia meno aspettata, ma per questo la più bella. In gara ho combattuto con tutta l’energia che avevo. Ho faticato, non lo nascondo, ma eccomi qui. Questo bronzo è come un oro, proprio per la sua importanza vorrei dedicarlo al mio allenatore Francesco Bonanni. Se sono qui è anche grazie a lui che ha saputo starmi accanto sempre”. Grazie al crono di 1’42”52 Bortuzzo sale sul terzo gradino del podio, l’oro va a Cherniaev (NPI) con 1’32”20, seguito dal greco Tsapatakis che chiude a 1’36”16. La storia di Bortuzzo, ormai nota a tutti, è stata al centro delle cronache nazionali, da quel giorno per Manuel, nuotatore olimpico, è iniziata la sua seconda vita. Ed alla Defense Arena è tornato a sognare.
Dulcis in fundo, Giulia Ghiretti (nella foto di Simone Ferraro). Dalla medaglia d’argento conquistata a Tokyo all’oro paralimpico di Parigi. L’azzurra delle fiamme Oro e della società Ego nuoto, oggi ha scritto la storia nei 100 rana SB4. Incredula al tocco della piastra e non ancora del tutto consapevole di aver disegnato un capolavoro ha detto ai microfoni Rai: “Non ci sto capendo molto. E’ un momento stupendo, lo volevo con tutta me stessa. E’ stato un finale incredibile, si è praticamente invertito il podio di Tokyo. Sono anni che credevo in questa medaglia, la sognavo. Oggi che è arrivata…non ho parole. Abbiamo lavorato moltissimo, quello appena trascorso, non è stato poi per me un anno facile, oggi sono ancora più felice per questo grande successo”. Ghiretti campionessa paralimpica, stoppa il crono a 1’50”21 lasciando l’amaro in bocca all’ungherese Isole che si ferma ad un soffio, 1’50”25. Fanalino di coda la cinese Cheng bronzo chiuso a 1’51”70. Gli altri risultati vedono Vincenzo Boni (GS FF.OO/Caravaggio Sporting Village) quarto posto nei 50 dorso S3 in 50”73. “Sono deluso, francamente non so come facciano i miei colleghi ad esser contenti di un quarto posto – ha detto Boni -. Oggi per tre decimi non sono medaglia olimpica. Era una gara alla mia portata, non torno a casa contento, l’unico rammarico è verso il mio allenatore, condividiamo gioie e dolori, e questa non è una gioia. Speravo qualcosa di più da me stesso. Forse ho pagato la tensione, la stanchezza, ma ora sono rammaricato per ciò che ho perso”. Per Domiziana Mecenate (SS Lazio nuoto) un quarto posto nei 50 dorso S3 in 1’01”11. Per la staffetta mixed 4x100 medley quinto posto in 4’32”82. (3 set – red)
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