“Io ho sempre e solo detto la verità” e “sicuramente dal ministro Sangiuliano mi sento non rispettata” e “se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che crede nei valori”. Così Maria Rosaria Boccia, in una intervista a La Stampa, torna a ribadire le sue posizioni. E sulla confessione del ministro in merito ad una loro relazione “personale” se sia sentimentale o meno afferma: “Dovrebbe chiarirlo lui. C'è stata molta confusione fin dall'inizio nella comunicazione di questa sfera”, “confermo che il ministro è un po' confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante”. Interrogata se sappia che sia un reato pubblicare queste chat risponde: “A me questa cosa fa sorridere. Perché tutto quello che io faccio semplicemente per divulgare la verità è un reato, mentre tutte le omissioni e le verità distorte che dicono lui e i suoi collaboratori non sono un reato”.
Conferma poi di essere indispettita dalla premier Giorgia Meloni perché l'ha definita "questa persona": “Chi si richiama i valori dell'essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l'altra persona (Meloni ndr) quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno aveva violato un sentimento d'amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista”. Alcuni politici di centrodestra sostengono che sia stata manovrata da qualcuno per tendere una trappola al ministro Sangiuliano. “Hanno molta fantasia”. E spiega di aver cominciato a fine luglio a registrare gli incontri nella sua veste di consulente dei grandi eventi per il ministro: “Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto: ‘Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l'istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai’”. Del suo filmato con gli occhiali in Parlamento inoltre dice: “In quel momento la nostra frequentazione non era assidua ma era una semplice conoscenza. Come si può vedere dai miei profili social, avevo appena comprato quegli occhiali e volevo provarli. È tutto legale. Perché quando si inizia una registrazione si accendono dei led ai lati”. Interrogata se sappia che registrare in Parlamento richiede una autorizzazione risponde: “E allora dobbiamo mandare sotto processo centinaia di italiani perché tutti quando vanno in Parlamento fanno foto e video con gli smartphone”. Ma afferma di non avere “mai utilizzato gli occhiali in presenza del ministro”. La sua denuncia: "Mi chiamano ricattatrice ma i veri ricattatori stanno nei palazzi del potere". A chi si riferisce? “Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro” e “posso dire che ci sono direttori di settimanali”. Inoltre aggiunge di avere “documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”, “ho i documenti che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito” ed “ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi”. Inoltre sostiene che il sopralluogo del 3 giugno a Pompei riguardò il G7 della Cultura contrariamente a quello che dice Sangiuliano e di aver ricevuto via mail due giorni dopo “i contenuti il percorso principale, i due percorsi alternativi per i ministri che partecipano al G7 e il dettaglio dell'organizzazione”. Chi le ha detto che poteva diventare consulente del G7? “Il ministro” e “ho visto il decreto firmato dal ministro e io personalmente ho firmato il mio contratto che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in presenza del ministro”. E sostiene anche che al mistero si relazionava “col ministro, con il capo gabinetto e con alcuni dipendenti” e “ho documenti che certificano la mia presenza”. E precisa che con il ruolo di consigliera per i grandi eventi del ministro è stata al dicastero “forse più di 20 volte” e “sono sempre stata con il ministro anche in lunghe trasferte” e in “trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell'Aeronautica a Roma e un altro a Roma”, “ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c'era il capo segreteria che ci attendeva con un amico”. (6 set – red)
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