“Oggi è passato esattamente un mese da quando è iniziata la nostra operazione nella regione russa di Kursk. È da questa zona di confine che Putin si preparava ad espandere la guerra nei territori ucraini. Stava per lanciare una nuova offensiva contro la nostra città di Sumy. Ma noi abbiamo sventato i suoi piani e con la nostra controffensiva stiamo respingendo le truppe russe nel loro territorio”. Così questa mattina il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo alla 24esima riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina nel formato Ramstein.
Il leader ucraino ha osservato che oggi le forze di Kiev controllano un'area di 1.300 chilometri quadrati nella regione di Kursk della Federazione Russa, che comprende più di un centinaio di insediamenti. “Una parte significativa di questo territorio è stata semplicemente abbandonata dalle truppe russe, che sono fuggite quando hanno visto l'avvicinarsi delle nostre unità. Naturalmente, gran parte del territorio è stato conquistato in battaglia”. L’offensiva, ha argomentato ancora Zelensky, al momento “ha sventato la minaccia che la Russia lanci una nuova offensiva sul nostro territorio contro la città di Sumy, come è avvenuto a maggio, quando Putin ha scatenato le sue truppe contro Kharkiv”.
Secondo Zelensky, inoltre, l'operazione nella regione di Kursk avrebbe messo indirettamente in luce le vere intenzioni di Putin in quanto nonostante l’affondo ucraino nella Federazione, “l'esercito russo continua la sua offensiva nel Donbass, dove stanno combattendo le sue unità maggiormente atte al combattimento. Putin vuole occupare l’Ucraina più che garantire sicurezza alla Russia. Non è preoccupato per la terra e il popolo russo”. (6 SET - deg)
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