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direttore Paolo Pagliaro

SINNER NELLA STORIA
VINCE ANCHE US OPEN

Le condizioni della vigilia, turbate dal caso doping da cui è uscito pulito, “non era delle migliori”, ma Jannik Sinner è talmente d’acciaio da non lasciarsi influenzare da nulla. Il 23enne altoatesino scrive una nuova pagina della storia del tennis italiano, confermando i pronostici e superando in tre set lo statunitense Taylor Fritz, padrone di casa, e conquistando il suo secondo Slam stagionale, gli Us Open di Flushing Meadows, New York. 6-3, 6-4, 7-5 i parziali di un match con poca storia, iniziando in sordina da entrambi, soprattutto al servizio, con Sinner che nel primo set era andato subito avanti di un break, per poi farsi riprendere e scattare di nuovo. Fritz, numero 12 del seeding, uno score negli scontri diretti che finora era in parità col numero uno del mondo (1-1, adesso 1-2), è stato bravo a mantenere la concentrazione nel secondo set della sua prima finale di uno Slam, ma aveva comunque ceduto un servizio decisivo di fronte a un Sinner mai a livello altissimi, ma sempre sul pezzo: un 15-40 recuperato da Sinner sul 5-4 era sembrato il canto del cigno per Fritz, che invece nella terza partita ha avuto il vero e proprio guizzo d’orgoglio, cercando e trovando giocate non banali, andando avanti di un break trascitato dal pubblico statunitense. Sul più bello Jannick ha rimesso le cose apposto allungando la partita sul 5-5 e poi piazzando l’allungo del campione. Campione dentro il campo e anche fuori, quando nel discorso di fine gara dedica il titolo “a una zia con non sta bene: ho capito che il tennis è importante ma c’è altro, la vita: la cosa più grande che auguro a tutti è avere buona salute, ma fortunamente non è sempre possibile”.

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