“La Bce è una istituzione indipendente ed è scritto molto chiaramente nei trattati e negli articoli che non siamo soggetti a pressioni politiche di ogni sorta, quindi che si tratti di lodi o critiche cerchiamo di rimanere completamente lontano da quelle espressioni e di lavorare davvero sulla base del mandato, che è la stabilità dei prezzi sulla base dei dati che riceviamo". Al termine dell'Eurogruppo a Budapest, la presidente della Bce Christine Lagarde replica così a una domanda sulle critiche ricevute dall'Italia in merito ai tassi. Nella riunione di settembre, la banca centrale ha deciso all’unanimità di ridurre il tasso sui depositi di 25 punti base, dal 3,75% al 3,50%. Ma la decisione è stata ritenuta "poco coraggiosa" dal vicepremier Antonio Tajani, che ieri si era così espresso: dalla Bce giunge una buona notizia "a metà, ci vuole più coraggio. Un taglio di 0,25 è poco per rilanciare la crescita": così il ministro degli Affari esteri, a margine del question time al Senato. "Il costo del denaro è troppo elevato e rende complicata ogni iniziativa imprenditoriale", infatti "senza accesso al credito è difficile per le imprese poter realizzare progetti e investimenti", ha aggiunto Tajani per poi sottolineare che "anche questa decisione conferma la necessità di una riforma del trattato costitutivo della Banca centrale europea", infatti oggi la Bce "si occupa soltanto di contrastare l'inflazione e non è sufficiente. La moneta non è solo quello. Serve una Banca centrale che possa governare la moneta per favorire la crescita".