Sin dai primi fortunati esordi festivalieri che l’hanno accreditata come una cineasta dal talento eccezionale, Jane Campion si è distinta come regista iconoclasta e sottile ritrattista dell’animo umano e delle donne, affermandosi anche come una delle voci più rilevanti del cinema contemporaneo. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio alla regista, produttrice e sceneggiatrice neozelandese, che è stata la prima donna a ricevere l’ambita Palma d’Oro al Festival di Cannes e la seconda di nove donne ad essere nominata come miglior regista agli Academy Awards (attestandosi anche come l’unica regista donna con nomination multiple in questa categoria, vincendo alla seconda candidatura). Caratterizzate in prevalenza da personaggi femminili che lottano per essere ascoltati, riconosciuti e compresi, le peculiari opere di Jane Campion non possono essere facilmente classificate: spaziando tra il cinema d’essai e il cinema commerciale, la sua filmografia comprende drammi a basso budget realizzati in Australia e Nuova Zelanda, film storici di prestigio internazionale, un thriller erotico contemporaneo girato negli Stati Uniti e una serie televisiva. La due volte vincitrice del Premio Oscar per Lezioni di piano (1993) e Il potere del cane (2021) – per i quali ha vinto rispettivamente l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale e per la migliore regia – terrà una masterclass domani, dalle 18,30, nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana di Torino e, alle 20,30 al Cinema Massimo, introdurrà la proiezione di Ritratto di Signora (1996), l’adattamento del romanzo di Henry James con un cast all-star composto, tra gli altri, da Nicole Kidman, John Malkovich e Barbara Hershey (candidata all’Oscar per la miglior attrice non protagonista). In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, Jane Campion ripercorrerà le tappe più importanti della sua carriera: dai primi lavori al grande successo di critica che l’ha consacrata come una regista da tenere d’occhio, converserà su come Lezioni di Piano abbia sancito la sua popolarità presso un pubblico mainstream e su come l’interesse per i personaggi femminili in società dominate dagli uomini abbia prodotto una serie memorabile di protagoniste, i cui pensieri e azioni spesso si scagliano contro lo status quo. Scavando negli strati esterni dei personaggi ed esplorando ciò che si nasconde al di sotto, la stragrande maggioranza delle sue eroine si rivelano, infatti, essere individui complessi, avvincenti e imperfetti i cui sforzi per scoprire ed esprimere la propria individualità le mettono in contrasto con il mondo che li circonda. L’esplorazione della coscienza femminile, la rappresentazione di protagonisti solitari e le ambientazioni suggestive e malinconiche che hanno caratterizzano il suo cinema suscitano da sempre particolari apprezzamenti, così come le sue tecniche di narrazione: dalle composizioni visive originali e sorprendenti ai momenti di ambiguità narrativa, passando per un montaggio non lineare e uno stile allusivo, che spesso sottintende ciò che in una scena non viene detto o mostrato. Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Jane Campion sarà premiata per la dedizione senza compromessi alla sua visione artistica, ricevendo il Premio Stella della Mole. “Sono davvero emozionata di visitare per la prima volta un’istituzione prestigiosa come il Museo Nazionale del Cinema – ha detto la regista - e non vedo l’ora di condividere del tempo con la vasta platea di cinefili della città di Torino”. La masterclass di Jane Campion sarà preceduta oggi, alle 20,30. al Cinema Massimo da “Shorts by Jane Campion”, un’iniziativa realizzata in collaborazione con il Festival Internazionale RAI - Prix Italia (che si tiene a Torino da domani al 4 ottobre) e che prevede la proiezione dei cortometraggi diretti dalla regista neozelandese dal 1982 al 2008. (30 set – red)
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