Non si arresta l’offensiva russa, particolarmente violenta da due mesi a questa parte. Nella notte, a seguito di un attacco di droni russi su Glukhiv, nel nord-est, sei persone sono state uccise e altre 12 sono rimaste ferite. Si tratta dell’ultima di una serie di stragi che hanno coinvolto la cittadinanza anche se lo stato maggiore di Mosca sostiene di aver sempre preso di mira esclusivamente obiettivi militari o comunque d’interesse strategico quali le infrastrutture energetiche. Fatto sta che, secondo le statistiche ufficiali, dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina sarebbero morti almeno 12.100 civili ucraini e più di 26.800 sarebbero rimasti feriti, ma i numeri reali potrebbero essere molto più alti. Lo ha riferito a New York la vicesegretaria generale per gli affari politici dell'ONU Rosemary Dicarlo in una dichiarazione a nome del segretario generale dell'ONU.
"Questa guerra va avanti ormai da 1.000 giorni e i combattimenti mortali, che non si fermano, sconvolgono sempre più l'Ucraina orientale e meridionale. Intere città, villaggi e paesi sono stati ridotti in rovina", ha osservato il rappresentante delle Nazioni Unite. Dicarlo ha osservato che, secondo le statistiche ufficiali, dopo l'invasione su vasta scala, "sono stati uccisi almeno 12.164 civili, tra cui più di 600 bambini". Inoltre, “almeno 26.871 persone sono rimaste ferite”. "E questi sono solo dati ufficialmente confermati, le perdite reali sono molto più elevate", ha osservato Dicarlo. Inoltre, secondo lei, negli ultimi mesi il numero delle vittime tra la popolazione civile è aumentato in modo significativo, soprattutto nei mesi di ottobre e novembre, quando i russi hanno condotto attacchi più intensi e su larga scala con missili e droni. (19 NOV – DEG)
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