Il film sulla leggenda del tennis Ilie Nastase arriva in sala oggi e domani (distribuito da Fandango) e prolunga l’emozione di ritrovare un mito che ha saputo cambiare il mondo del tennis, celebrato anche nelle ATP Finals appena concluse, di cui è stato ospite d’onore. “Nasty. More than just tennis”, il documentario che ha impegnato per 5 anni i registi Tudor Giurgiu, Cristian Pascariu, Tudor Popescu, arriva al pubblico dopo essere stato apprezzato al Festival di Cannes e alla Festa del Cinema di Roma e ricostruisce con materiali d’archivio e interviste a idoli come Ion Țiriac, Jimmy Connors, Stan Smith, Björn Borg, John McEnroe, Billie Jean King, Rafael Nadal, Boris Becker, Yannick Noah, la parabola umana e sportiva del “Bad boy del Tennis”. 1972. Ilie Nastase vince il suo primo US Open, raggiunge le finali di Wimbledon e di Coppa Davis ed entra nella storia del tennis. Nasty ripercorre i suoi alti e bassi, le controversie che hanno accompagnato il giocatore numero uno al mondo nel 1973 e l'impronta indelebile che ha lasciato sul mondo del tennis. Affascinante, simpatico e generoso, ma anche irascibile, arrogante e spregiudicato, Nastase ha stravolto l'etichetta classica di questo sport, dando spettacolo in campo e diventando la prima rockstar ribelle del tennis. "Straordinario" "irascibile" "arrogante" sono solo alcune delle parole utilizzate dalla stampa internazionale nel corso degli anni per descriverlo. Primo numero 1 nella storia della classifica ATP, Nastase è stato al vertice del ranking dal 1973 al 1974. Uno dei 10 giocatori che nella storia hanno vinto più di 100 titoli ATP, tra cui Coppa Davis, Wimbledon e Roland Garros, Nastase è stato il primo sportivo professionista a firmare un contratto di sponsorizzazione con Nike, ma soprattutto ha fatto arrabbiare tutti e da tutti si è fatto amare e questo documentario riesce a far capire perché. (19 nov - red)
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