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CODICE STRADA E' LEGGE
SALVINI: RIDURRE STRAGI

CODICE STRADA E' LEGGE <BR>  SALVINI: RIDURRE STRAGI

L'aula del Senato, con 83 sì, 47 no e 1 astenuto, ha approvato definitivamente il disegno di legge recante interventi in materia di sicurezza stradale e delega al governo per la revisione del codice della strada, nel testo approvato dalla Camera. Arriva a destinazione, quindi, la riforma promossa dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. "Il nuovo codice della strada è finalmente legge. Più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera" così sui social il vicepremier, che rivendica come questa legge sia il "frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell’automotive ed esperti (esperti veri, non quelli che nelle ultime ore hanno diffuso fake news sulle maxi-multe per eccesso di velocità), con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane. Avanti così". Il primo ok della Camera era arrivato lo scorso 27 marzo, dopo un esame che si è sviluppato su un arco di diversi mesi (dal 25 ottobre 2023 al 28 febbraio 2024) e ha visto lo svolgimento di un’ampia attività di conoscitiva nonché l’esame di circa 750 proposte emendative, un significativo numero delle quali approvate. La necessità dell’intervento normativo è stata ravvisata in ragione della persistenza nel nostro Paese di livelli troppo elevati di incidentalità. Per chi guida con il telefonino la sanzione andrà da un minimo di 250 a un massimo di 1.000 euro; viene inserita anche la sospensione automatica di una settimana se si hanno almeno 10 punti, mentre se i punti sono più bassi la sospensione è di 15 giorni. In caso di recidiva la multa sale a 1.400 euro e la sospensione della patente a tre mesi, a cui si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. I tempi di sospensione raddoppiano, infine, se l'uso del telefonino alla guida causa un incidente. Inasprimento delle sanzioni anche per la guida in stato di ebbrezza, che arrivano fino all'arresto da 6 mesi a un anno e a un'ammenda fino a 6.000 euro, con sospensione della patente fino a due anni. In ogni caso, dieci punti in meno sulla patente. Per chi viene colto alla guida sotto l'effetto di stupefacenti, inoltre, c'è una novità rilevante: viene eliminato il nesso di causalità tra assunzione dello stupefacente da parte del guidatore ed effettivo stato di alterazione psico-fisica, per cui basterà risultare positivi ai test per far scattare la revoca o la sospensione della patente di tre anni. Inasprimento delle sanzioni anche per chi abbandona gli animali in strada, con la revoca o sospensione della patente da sei mesi a un anno, e fino a sette anni di carcere se si si provoca un incidente con morti o feriti. Per quanto concerne i monopattini, scatta l'obbligo di targa, casco e assicurazione, nonché il divieto di circolazione contromano e la possibilità di circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h. Sempre con lo scopo di incrementare la forza deterrente della normativa, viene rivisitato il sistema della “patente a punti”, introdotto nel codice della strada con il decreto-legge n. 151 del 2003. Nel nuovo regime  – dopo una decurtazione che porti il titolare ad avere meno di 20 punti – non segue più soltanto l’ulteriore decurtazione del punteggio residuo ma viene irrogata anche la sanzione della cosiddetta sospensione breve della patente. Cresce infine la cilindrata delle auto guidabili dai neopatentati. Critiche le opposizioni: "Questo nuovo Codice della strada, nato con l'idea di dare maggiore sicurezza sulle strade, è andato alla fine in tutt'altra direzione" sostiene Gabriella Di Girolamo, senatrice M5S. Un codice, sottolinea la parlamentare pentastellata, che "è molto critico sulle Città 30, anzi le contrasta sostanzialmente, città che tentano di ridurre la velocità delle auto, che dalle statistiche risulta la prima causa di incidenti stradali. Un codice che mette in mano ai neopatentati autovetture più potenti fin dall'inizio. Sinceramente, una direzione completamente opposta rispetto al focus iniziale" conclude Di Girolamo. (Roc)

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