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direttore Paolo Pagliaro

GLI ALLEATI DI KIEV
SI COMPATTANO IN SVEZIA

GLI ALLEATI DI KIEV <BR> SI COMPATTANO IN SVEZIA

Chi si accinge a defilarsi (gli Usa) e chi a rafforzare il proprio sostegno all’Ucraina. Tra questi ultimi si sta sempre più mettendo in evidenza uno “zoccolo duro” di nazioni che sembrano decise a fornire tutto l’appoggio necessario affinché Kiev possa battere la Russia, che percepiscono come una minaccia alla propria stessa sicurezza. Si tratta del sestetto formato dai Paesi baltici, da quelli scandinavi e dalla Polonia che si sono dichiarati ieri, nel corso di un vertice in Svezia, pronti ad estendere le sanzioni contro la Russia e gli Stati che sostengono la sua offensiva in Ucraina.  “Con i nostri alleati, siamo determinati a rafforzare le nostre capacità di deterrenza e difesa contro gli attacchi convenzionali e ibridi, e a rafforzare le sanzioni contro la Russia e coloro che favoriscono la sua aggressione, minacciando così la nostra sicurezza comune”, scrivono Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Lettonia, Estonia e Polonia in un comunicato stampa congiunto. La Lituania, il cui governo è in fase di formazione, non ha partecipato a questo vertice.

“Le sanzioni occidentali stanno funzionando nonostante la propaganda russa, l'economia russa sta sprofondando in uno squilibrio tra l'aumento della spesa bellica e il resto dell'economia è in difficoltà”, ha affermato il primo ministro svedese Ulf Kristersson durante una conferenza stampa a Harpsund. I sette paesi confinanti o vicini alla Russia e membri della NATO si impegnano inoltre a rafforzare il loro sostegno all'industria della difesa ucraina e promettono di investire “per mettere più munizioni a disposizione dell'Ucraina”. Ricordano che sono i maggiori contribuenti di aiuti militari pro capite a Kiev. “L'Europa deve assumersi maggiore responsabilità per la propria sicurezza”, ha affermato il capo del governo svedese in un comunicato stampa separato. Un punto di vista perfettamente condiviso proprio dalla futura amministrazione del principale sovventore di Kiev, gli Stati Uniti, che al contrario dei paesi partecipanti al summit svedese si accingono, sotto l’imminente presidenza Trump, a sganciarsi, per quanto possibile, dalla crisi ucraina. (28 NOV - DEG)

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