Cambio al vertice dell’export italiano di vino. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv sugli ultimi dati Istat con saldo al terzo trimestre di quest’anno, per la prima volta le bottiglie di spumante dirette all’estero (528 milioni) superano quelle di rossi e rosati (524 milioni) e allungano ulteriormente sui bianchi (460 milioni). Un sorpasso destinato a consolidarsi alla luce di una corsa, quella delle bollicine italiane, che ha visto quintuplicare la propria produzione nel giro di vent’anni e che – secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea – si appresta a infrangere la quota record di 1 miliardo di bottiglie entro la fine dell’anno, con 355 milioni di pezzi consumati in Italia e nel mondo solo per le Festività. “Dei tanti traguardi raggiunti in questi anni dallo spumante – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti – questo è tra i più significativi. Lo sparkling italiano vince sui competitor stranieri perché è pop e si rivolge a target trasversali, e perché in diversi casi è abbinabile a una tendenza cocktail che dagli Usa sta ormai diventando globale. Un successo del metodo Charmat ascrivibile in gran parte alla galassia Prosecco e alla sua gestione, per un’area che pur rappresentando solo il 6% del vigneto Italia oggi sta tenendo a galla il nostro export”. (14 DIC – RED)
(© 9Colonne - citare la fonte)