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CECILIA SALA, STEFANINI:
RICATTO CONTRO L’ITALIA

CECILIA SALA, STEFANINI: <BR> RICATTO CONTRO L’ITALIA

“Si tratta quasi sicuramente di un arresto strumentale. Cecilia Sala sapeva sicuramente quello che poteva o non poteva fare. Molto probabilmente lo scopo dell’arresto è avere un’arma di ricatto nei confronti dell’Italia per ottenere qualcosa in cambio”. Così Stefano Stefanini, ex ambasciatore e consigliere scientifico dell’Ispi, in una intervista a Il Resto del Carlino commenta l’arresto in Iran della giornalista italiana. “Non possiamo metterci ad arrestare un iraniano qualsiasi per avere una merce di scambio. In questi casi, si procede attraverso i canali diplomatici e di intelligence. Occorre capire cosa sia successo, quanto possa durare e cosa vuole l’Iran per rimetterla in libertà. C’è però anche il caso che vengano coinvolti indirettamente altri Paesi. Per liberare il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, ha dato il nulla osta la Germania. L’Iran ha chiesto la liberazione di un cittadino che deve essere estradato negli Stati Uniti… Il punto è proprio questo. La vicenda può complicarsi e purtroppo è analoga ad altri casi che si sono verificati. Sono passati otto giorni dall’arresto. Anche a fronte della totale correttezza di Cecilia Sala potrebbero essere state fabbricate prove a suo sfavore, cercando di farla passare come spia”. Cosa si fa in questi casi? “Ci vogliono discrezione e tempo. E poi bisogna mettersi in testa che, dal punto di vista iraniano, non sarà mai liberata perché non colpevole. Restituiranno Cecilia sono in cambio di qualcosa. So che per la famiglia e il fidanzato è un momento drammatico, che provano ansia e impazienza. Ma devono avere fiducia nella politica, nella diplomazia e nell’intelligence. Bisogna dare loro il tempo di lavorare”. (29 dic – red)

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