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direttore Paolo Pagliaro

FIDUCIA DI SINNER: TAS?
NON ACCADRA’ NULLA

FIDUCIA DI SINNER: TAS? <br>  NON ACCADRA’ NULLA

Jannik Sinner ha ripreso il 2025 da dove aveva lasciato il 2024, rifilando tre set a zero a Nicolas Jarry, e infilando la quindicesima vittoria consecutiva e il 15° successo di fila negli Slam sul cemento. Il suo Australian Open è iniziato così: “Oggi mi sono sentito molto forte mentalmente – spiega nel corso della conferenza stampa - . Si trattava di una partita difficile ma io sono stato lì su ogni punto, con attenzione… anche perché queste partite possono girare in pochi punti. È stato bello tornare su questo campo, un posto speciale per me. Ho avvertito una tensione diversa rispetto allo scorso anno, l’atmosfera mi è piaciuta”.   Nessuna ruggine sulla sua racchetta e una attenzione straordinaria ai ‘dettagli’: “Sapevo di dover fare attenzione – spiega – ; lui ha giocato un ottimo match, ha servito benissimo nei momenti importanti, ha risposto bene anche da fondo è stato sempre molto aggressivo. Ho gestito bene le situazioni nei due tie break, forse avrei dovuto servire meglio in qualche occasione, ma in generale sono soddisfatto del mio match”. 

Tra piccole scaramanzie -vedi la scelta della stessa camera di hotel di 12 mesi fa- e il solito menu nel ristorante italiano preferito dagli azzurri nel cuore di Melbourne, il numero 1 del mondo ha vissuto con la giusta serenità la vigilia del suo primo match dell’anno: “Sono arrivato in Australia abbastanza presto – conclude - ho fatto due esibizioni e ho cercato di entrare nel torneo con la mentalità giusta. Oggi mi sono sentito abbastanza sicuro, la giornata era iniziata bene e anche in riscaldamento ho avuto sensazioni positive. Mi sentivo tranquillo e in generale tutta la giornata è andata bene”. Immancabile, in conferenza stampa, la domanda sul caso che lo vedrà impegnato nell’udienza al Tas i prossimi 16 e 17 aprile: “Ognuno di noi nella vita passa dei momenti belli e dei momenti difficili – ha risposto con grande serenità – , per me questo non è stato un periodo facile ma sono ottimista. Mi hanno sempre detto che non era colpa mia, che non c’era volontarietà e in più quello che avevo in corpo era un valore talmente basso che non credo potrà accadere nulla. Vedremo, io so quello che è successo, io so la verità e per me cambia poco”.

(Sis)

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